Siria, un "ribelle" racconta come consegnava le armi degli USA ai terroristi


"Ho contattato il ramo di Al Qaeda, Al-Nusra, per proteggere me ed essere scortato in modo sicuro con i miei soldati per due ore dal nord ovest di Aleppo ad Aleppo", ha dichiarato ieri alla rete televisiva statunitense 'Fox News', Anas Ibrahim Obaid, un membro dei sedicenti "ribelli moderati".

Il miliziano che ha negoziato l'accordo, in cambio ha dato dei terroristi "cinque camion e munizioni", è meglio conosciuto nel campo di battaglia come Abu Zayd.

"Gli americani erano così arrabbiati quando hanno scoperto, hanno tagliato il mio stipendio", ha detto Zayd con nonchalance. "Ma questa era la nostra unica opzione attraverso il loro territorio per tornare a casa senza essere uccisi."
Zayd ha raccontato che il Pentagono ha fermato il controverso programma circa un mese dopo il suo accordo con Al Nusra. "Ho ricevuto molti messaggi che gli americani non volevano più trattare con me. Ma non riescono a riavere le loro armi", si è vantato.

Zayd durante il suo collegamento su Skype con Fox News ha mostrato un assortimento di fucili da cecchino M-16 e M-24, oltre a munizioni, proiettili di mortaio e mitragliatrici. Sostenendo che la maggior parte del suo arsenale era stato consegnato dagli Stati Uniti, oltre ad avere altre armi in un magazzino vicino.

Fonti vicine a Zayd hanno riferito a Fox News che le armi consegnate dagli Stati Uniti abitualmente si vendono sul mercato nero e costituiscono un affare redditizio. Zayd oggi rimane un comandante dell'esercito siriano libero.

Gli Stati Uniti hanno consegnato i camion e le munizioni nel 2015 sotto l'amministrazione dell'ex presidente Barack Obama, come parte di un programma di 500 milioni di dollari per "addestrare ed equipaggiare" una nuova forza "ideologicamente moderata" per "combattere" contro il gruppo terroristico ISIS. Questo scenario fu anticipato dal noto reporter di guerra Robert Fisk.

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