La Juventus acquista Cristiano Ronaldo. Sciopero del sindacato USB a Melfi



Contropiano

Il bailamme che si è scatenato intorno all’annuncio dell’Unione Sindacale di Base dello stabilimento FCA di Melfi, con cui si convoca lo sciopero da domenica sera sulla vicenda del costo, e del valore, dell’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus, ci lascia davvero sconcertati. Si discute e si argomenta con un certo stupore sulla scelta dello sciopero, piuttosto che sulle ragioni spiegate con molta chiarezza nel comunicato dei lavoratori.

Come ci si può stupire per una presa di posizione operaia – soprattutto in quella FCA dove da anni vige una vera e propria sospensione dei diritti dei lavoratori e un costante impoverimento economico – che mette a confronto l’impressionante quantità di milioni spesi dalla Juventus con le poche migliaia di euro che per un anno di lavoro entrano nelle tasche degli operai di quella stessa società, mentre altre migliaia di lavoratori sono tenuti fuori dalla fabbrica e il futuro produttivo degli impianti è sempre più ballerino e incerto?

A chi grida al reato di leso pallone, a chi sostiene che lo sport non deve mischiarsi con le vicende terrene, vorremmo ricordare che la stessa FCA impegnata a sostenere con tutta la potenza economica della sua galassia di società l’operazione CR7 come investimento sul futuro della Juventus, quella stessa FCA dal 23 luglio lascerà a casa per 7 mesi 1640 dei 7000 operai di Melfi perché ha sbadatamente dimenticato di investire sul futuro industriale della fabbrica lucana e non sa cosa produrre in sostituzione della Grande Punto.

Verrebbe da aggiungere che coloro che oggi si interrogano sulla giustezza di questa scelta di lotta sono gli stessi che non si sono mai stupiti delle differenze abissali che separano i proventi e gli utili delle aziende, i compensi dei CEO e le liquidazioni milionarie, spesso a prescindere dai risultati, dai salari di chi quei dividendi consente di accumulare con la propria fatica quotidiana. È ormai passata l’idea che l’arricchimento senza freni, anche se fondato su un enorme acuirsi delle disuguaglianze, sia non solo lecito ma anche molto cool e da apprezzare. Se poi viene ottenuto senza versare una stilla di sudore, tanto meglio.

I milioni spesi per acquistare un grande giocatore, come certamente Cristiano Ronaldo è e nessuno lo può mettere in dubbio, serviranno a moltiplicare se stessi in un tourbillon di aumenti del valore delle azioni, non quelle di gioco ma quelle di borsa ovviamente, di merchandising, di indotto anche del sottobosco – per chi avesse dimenticato la vicenda penale che ha coinvolto capi tifosi e manager della squadra – ma non serviranno a migliorare la condizione operaia né a ridurre le disuguaglianze palesi che una tale scelta non può che rendere ancora più profonde.

E allora si sciopera. Si sciopera perché non si ritiene giusto un tale esborso di denaro per un calciatore, per quanto bravo sia, ma non per il futuro di una fabbrica; perché si ha paura che scelte economiche della società come quelle appena compiute si finanzino ancora una volta con una stretta sull’occupazione e sulle scelte produttive negli stabilimenti italiani; perché ci si sente offesi, e molto, dalla evidente infima considerazione, da parte della società proprietaria sia della Juventus che della FCA, del lavoro e del valore dei suoi operai. Si sciopera, in fin dei conti, per dignità.

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pepe Escobar - Brics, preparatevi alla notizia bomba geoeconomica del 2024

  l'AntiDiplomatico è una testata online regolarmente registrata che subisce la censura su browser e social media per l'azione di una agenzia nordamericana di nome NewsGuard. Se vuoi rimanere...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa