"Chiediamo agli Stati Uniti ed ai loro alleati di lasciare immediatamente tutta la Siria, perché la loro presenza è illegittima ed è attuata senza un invito nostro", ha dichiarato martedì scorso il rappresentante siriano presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), Bashar al-Jafari.

In un incontro con i giornalisti prima del decimo round dei negoziati di pace a Sochi, Al-Jaafari ha rivelato che il recente attacco del gruppo terrorista ISIS (Daesh, in arabo) nella provincia siriana di Al-Sweida è stato lanciato da una zona controllata dai militari degli Stati Uniti nella regione di al-Tanf, sud della Siria.

In questo attacco, avvenuto la scorsa settimana, gli estremisti hanno ucciso più di 220 persone, per lo più civili, e hanno rapito un numero imprecisato di abitanti di Al-Sweida, situata nel centro di Siria.

Dopo aver denunciato ancora una volta il dispiegamento degli Stati Uniti ad Al-Tanf, il rappresentante siriano ha avvertito che Damasco non tollererà l'esistenza di truppe straniere sul suo territorio.

Al-Tanf è una regione situata nell'estremo sud-est della provincia siriana di Homs, lungo i confini della Siria con la Giordania e l'Iraq, dove la cosiddetta "coalizione" guidata dagli Stati Uniti mantiene una base militare.