Israele rispolvera una vecchia opzione: Assassinare Nasrallah per indebolire Hezbollah


Il colonnello Roy Levy, comandante della 300ª Brigata della 91ª Divisione dell'esercito israeliano, ha proposto al regime di Tel Aviv di proseguire la strategia degli "omicidi mirati" contro il Movimento di Resistenza Islamica in Libano (Hezbollah), secondo quanto riporta il sito di notizie israeliano Walla.

"La sua personalità e l'esperienza militare lo hanno trasformato in un centro di gravità, e colpirlo affonderà il morale dell'organizzazione", ha dichiarato il comandante israeliano, alludendo a Nasrallah.

Pur spiegando che questa opzione non è nuova, dal momento che Israele ha invano cercato più volte di assassinare il leader di Hezbollah, come è avvenuto nell'estate del 2006 quando Nasrallah era a Beirut.

L'esercito israeliano ha ucciso diversi alti dirigenti della resistenza libanese, tra cui il segretario generale Seyed Abbas al-Musawi, nel 1992, Ragheb Harb, e il comandante Imad Mughniyeh, che è stato ucciso in un attacco terroristico del servizio di intelligence del regime israeliano Mossad nel 2008, sebbene Israele non ammetta l'omicidio di quest'ultimo.

Il comandante della 300ª Brigata, schierata solitamente al confine con il Libano, ha sottolineato che Israele ha lamentato la morte di Al-Musawi, dopo aver appreso che il suo successore, Nasrallah, è più pericoloso per Tel Aviv.

Alti funzionari militari israeliani hanno minacciato di colpire il leader di Hezbollah in una futura guerra tra Tel Aviv e Beirut come misura per raggiungere "una vittoria decisiva" per Israele.

Tuttavia, le stesse autorità israeliane ammettono che il crescente potere militare di Hezbollah impedisce a Israele di lanciare una guerra contro il Libano, motivo per cui richiedono un aumento della preparazione delle loro forze.

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