Gli attacchi mediatici, politici, le accuse di antisemitismo, non sembrano fermare le proteste dei "Gilet Gialli" che oggi sfilano per la strade della Francia contro le politiche del governo Macron e le direttive dell'Unione Europea. Un calo nella partecipazione dovuta al clima di paura diffuso dai media, con le accuse di antisemitismo, hanno un po' minato la partecipazione. I promotori del movimento sono comunque convinti che a partire dal mese di marzo la protesta riprenderà vigore.



A Parigi, i Gilet Gialli hanno sfilato lungo l'Avenue de l'Opera, verso il Louvre, per girare verso Rue de Rivoli.

#Paris Toujours des milliers de personnes mobilisées après 15 semaines de mouvement GJ. Manifestation fortement encadrée par les FDO#GiletsJaunes #ActeXV #Acte15 #23Fevrier #23fevrier2019 #GiletsJaunesParis pic.twitter.com/BLjzrG55TG

— Stéphanie Roy (@Steph_Roy_) 23 febbraio 2019

La manifestation des #GiletsJaunes se poursuit rue de Rivoli, encadrée par les gendarmes. #Acte15 pic.twitter.com/IzUTIa15tn

— Meriem Laribi - #RTFrance (@Meriem_RT) 23 febbraio 2019

Intervistato da RT France, Eric Drouet ha spiegato perché, secondo lui, i "Gilet gialli" dovrebbero continuare a mobilitarsi, tre mesi dopo l'inizio delle manifestazioni. "Dopo 15 settimane non siamo ancora ascoltati, è molto grave", ha lamentato. "C'è un mese di marzo che è annunciato molto, molto carico ", ha detto, attribuendo il calo del numero di partecipanti alle vacanze scolastiche.

Eric #Drouet : «Après 15 semaines on n’est toujours pas écoutés, c'est très grave»#Acte15 #GiletsJaunes #ActeXV #EricDrouet

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— RT France (@RTenfrancais) 23 febbraio 2019