Il 25 marzo scorso, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha riconosciuto la presunta "sovranità di Israele" sulle Alture occupate del Golan, un ulteriore passo nel suo sostegno incondizionato al regime di Tel Aviv che ha generato un'ondata di rifiuto in tutto il mondo.
Aeyal Gross, un professore dell'Università di Tel Aviv, ha dichiarato domenica scorsa al quotidiano israeliano Haaretz che la dichiarazione del presidente americano sul Golan - occupata da Israele dopo la guerra dei sei giorni del 1967 - "non ha implicazioni legali.".
"Il presidente Trump, noto per aver disdegnato il diritto internazionale, non può cambiarlo con una dichiarazione. La legge internazionale è molto chiara, nel senso che un territorio conquistato in una guerra non può essere annessi unilateralmente", ha spiegato.
Nel frattempo, Robbie Sabel, esperto di diritto internazionale e professore presso l'Università Ebraica di Al-Quds (Gerusalemme), ha dimostrato che la dichiarazione di Trump non cambia affatto la situazione nel Golan dal punto di vista delle leggi internazionali.
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