"Con questi soldi puoi avere la vita che desideri". Ecco come gli USA tentano di corrompere i capitani per impadronirsi delle navi iraniane


Alcuni giorni prima degli Stati Uniti imponessero sanzioni alla petroliera iraniana sospettata di trasportare greggio in Siria, il capitano della nave ha ricevuto un'e-mail insolita da un alto funzionario del Dipartimento di Stato USA.

Il Financial Times riferisce di aver visto diversi messaggi indirizzati al capitano di nazionalità indiana, Ajilesh Kumar, dal rappresentante speciale degli Stati Uniti. per l'Iran, Brian Hook, il 26 agosto.

Milioni o sanzioni

Secondo questo media, il governo degli Stati Uniti ha offerto al capitano diversi milioni di dollari in cambio del trasporto della nave, precedentemente nota come Grace 1 e attualmente come Adrian Darya 1, in un paese in cui poteva essere sequestrata dagli Stati Uniti.

"Con questi soldi puoi permetterti qualsiasi vita tu voglia e garantire il tuo benessere", ha scritto Hook a Kumar in un altro messaggio, che includeva anche un avvertimento: "Se non sceglierai questo semplice percorso, la vita sarà molto più difficile per te ".

Durante i successivi due giorni, gli Stati Uniti hanno osservato come Adrian Darya 1 effettuava manovre a cerchio ed ha ipotizzato che il capitano potesse agire.

In assenza di una risposta, Hook ha scritto al capitano che il Dipartimento del Tesoro aveva imposto sanzioni contro di lui e la nave.

Il messaggio di Hook a Kumar è stato inviato 11 giorni dopo il rilascio della petroliera iraniana da parte delle autorità di Gibilterra, territorio britannico d'oltremare, dopo sei settimane di detenzione e nonostante la richiesta dell'ultimo minuto di sequestro da parte degli Stati Uniti.

"Quando la pirateria fallisce, gli Stati Uniti ricorrono all'apertura del ricatto: dacci il petrolio iraniano e ricevi diversi milioni di dollari o sarai sanzionato", ha scritto il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif.





Massima Pressione


I messaggi di Hook segnano un nuovo fronte nella politica di "massima pressione" della Casa Bianca, volta a privare l'Iran delle entrate e costringere Teheran a negoziare un accordo più ampio rispetto al trattato nucleare firmato con diversi paesi occidentali nel 2015 e non più rispettato dagli Stati Uniti nel 2018.

Secondo il rappresentante speciale, Washington si sta concentrando sulla cooperazione con capitani ed equipaggi per migliorare l'effetto delle sanzioni anti-iraniane, usando mezzi come minacciare, altrimenti, revocare i loro visti statunitensi, che impedirebbero il loro lavoro nelle acque di quel paese.

Washington ha anche avvertito vari porti internazionali sui rischi di ricevere navi iraniane, sia per le sanzioni statunitensi sia per l'esclusione di quelle navi dall'assicurazione internazionale.

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