Negli USA, con i tagli alle tasse di Trump, i miliardari pagano meno della classe operaia


I tagli alle tasse promossi da Donald Trump nel 2017 hanno giovato alla classe più alta degli Stati Uniti che, dallo scorso anno, per la prima volta paga un'aliquota fiscale inferiore rispetto alla classe lavoratrice, secondo il The New York Times.

Secondo i dati compilati dagli economisti Emmanuel Saez e Gabriel Zucman, nel 2018 le 400 famiglie più ricche del paese hanno pagato un'aliquota fiscale totale del 23%, aggiungendo le aliquote federali, statali e locali, mentre la maggior parte degli americani hanno pagato il 24,2%.

L'analisi condotta dagli esperti sarà dettagliata nel loro prossimo libro "Il trionfo dell'ingiustizia", dove hanno affrontato l'evoluzione storica della riduzione del carico fiscale per i milionari statunitensi, che sono passati dal pagare il 70% del loro reddito totale negli anni '50 al 47% nel 1980 e al 23% di oggi.

Zucman ha condiviso una delle sue grafiche, a dimostrazione del fatto che un sistema fiscale che era il "più progressista al mondo" attualmente consente "alle persone ultra-ricche di pagare meno di chiunque altro".




Gli autori delineano un codice fiscale progressivo che propone di aumentare la percentuale di tasse che l'1% della società americana paga fino al 60%, il che garantirebbe 750.000 milioni di dollari in incassi annuali, pari al 4% del PIL.

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