di Pino Arlacchi
Sono all’ONU di New York e sto incontrando delegati di vari paesi extraeuropei. Mi colpisce il divario tra la loro interpretazione di ciò che accade tra Turchia, curdi e Siria e quella dei governi e dei media occidentali. Per molti diplomatici (e dirigenti ONU) non occidentali, i turchi stanno facendo alla Siria quello che USA e alleati le hanno fatto dal 2010 in poi. Invadendola, occupandola e bombardandola nella più totale illegalità.
La differenza, aggiungo io, sta nella scala e nella durata delle operazioni. Contenuta e di breve periodo nel caso turco. Anche a causa della forza di interposizione russa che dovrebbe evitare un confronto militare diretto tra Turchia e Siria. Catastrofica e quasi decennale nel caso dell’aggressione euroamericana.
Ci vuole perciò una bella faccia tosta a condannare l’aggressione turca alla Siria senza fare autocritica sulla propria. Ci voleva un presidente americano mezzo squilibrato per arrivare ad ammettere che in Medio Oriente era meglio non andarci affatto.
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