Newsweek si fida di Bellingcat più di Reuters, denuncia il giornalista a cui hanno censurato articolo su indagini dell'OPCW in Siria

Il giornalista Tareq Haddad ha annunciato le sue dimissioni da Newsweek la scorsa settimana, accusando la rivista di "sopprimere" il suo tentativo di raccontare come grazie un email fatta filtrare sia stato messo in dubbio il risultato dell’indagine condotta Organizzazione per il divieto delle armi chimiche (OPCW) su un attacco chimico condotto nell’aprile del 2018 a Douma, in Siria, che avrebbe ucciso decine di civili.

Attacco di cui era stato accusato il governo di Bashar al Assad e chiunque ha provato a mettere in dubbio questa ‘verità’ è stato accusato di diffondere fake news.

L'OPCW aveva inviato una missione conoscitiva sul sito, che ha attribuito la colpa all'attacco a Damasco. Mentre testimoni che in seguito hanno parlato all'Aia hanno dichiarato che il video dell'attacco realizzato dai White Helmets, fiancheggiatori dei gruppi terroristici come abbiamo visto in occasione dell’attacco lanciato dalla Turchia, era solo una messa in scena.

Haddad ha anche lanciato un severo rimprovero alla rivista Newsweek - e al giornalismo occidentale in generale - accusandolo di schierarsi con i guerrafondai nordamericani per promuovere le guerre statunitensi e oscurare la verità. Ha anche rivelato a RT che è stata la scelta piuttosto bizzarra di fonti ritenute affidabili della commissione editoriale a dare origine a tutta la questione.

Il giornalista ha provato ad approcciarsi ai suoi editori sulla questione citando un pezzo di opinione scritto da Peter Hitchens su The Mail on Sunday.

"Il fatto che un altro giornalista britannico lo abbia pubblicato in una rinomata pubblicazione, ho pensato che sarebbe stato più che sufficiente per Newsweek”, ha spiegato a RT.

I redattori hanno semplicemente scartato questa idea definendo Hitchens - un uomo che Haddad descrive come un "giornalista esperto [che lavora] da più di 12 anni" - non abbastanza degno di fiducia. Mentre al contempo hanno ritenuto affidabile un articolo di Bellingcat volto a smontare la storia dei leak sull’indagine dell’OPCW.

Quando ha insistito per pubblicare la storia dei leak sulle indagini OPCW, gli editori hanno iniziato a "fare pignoli" su suoi altri articoli "solo per poter attaccare [lui] in un'e-mail", invece di fornire qualsiasi altro argomento a difesa della propria posizione, ha spiegato il giornalista a RT. Anche il fatto che Reuters abbia verificato l'e-mail, affermando che una fonte OPCW ha confermato che l'e-mail era autentica, è stato semplicemente messo da parte dal comitato editoriale.

Bellingcat, un controverso portale che si autodefinisce di ‘citizen investigation’, è diventato famoso per le sue "indagini open source" online diversi anni fa, anche se il suo fondatore Eliot Higgins non ha alcuna formazione scientifica. I risultati delle sue indagini sembrano perfettamente in linea con le narrazioni di Washington e di Londra, in particolare su Siria e Ucraina. L'influenza che presto ebbe sui media occidentali permise persino a Bellingcat di sfidare i rapporti scientifici che mettevano in discussione le narrazioni dei media mainstream su questi temi.

Ecco il punto della questione: in epoca di post-verità non è importante il media o la verità stessa, ma l’allineamento alla pretesa narrazione ufficiale imposta dall’impero e i suoi Stati vassalli. Chiunque osi metterla in discussione viene messo all’indice, indicato come propalatore di fake news e infine censurato. Tra gli applausi scroscianti dei liberal.

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