Poche vittime in Ucraina per il coronavirus. Troppe in Donbass a causa dell'Ucraina


di Fabrizio Poggi

Secondo i più recenti dati delle agenzie, i casi di coronavirus registrati in Ucraina al 23 marzo sarebbero settantatre (73), con tre esiti mortali. Per un paese con una popolazione (secondo le fonti ufficiali; ma l'opposizione parla da anni di una emorragia demografica di almeno una decina di milioni) di circa 44 milioni di abitanti, le cose sembrano andare più che bene.

Evidentemente, le misure di contenimento adottate sono adeguate alla situazione, anche se il governo prevede una crescita della diffusione del virus. Si parla infatti di multe da 17 a 34.000 grivne (da 560 a 1.100 euro. A gennaio 2020, il salario medio per l'intero paese, secondo il Ministero delle finanze di Kiev, era di 10.727 grivne) e anche 8 anni di galera per chi violi il regime di quarantena di tre settimane, introdotto il 12 marzo nella capitale Kiev e nelle regioni di Dnepropetrovsk e Ivano-Frankovsk. Dal 23 marzo, la quarantena è stata estesa alle regioni di Donetsk (la parte sotto controllo ucraino), ?erkassy e Ternopol. Fino al 3 aprile, chiuse scuole e università, annullate le iniziative pubbliche e fermati i voli dell'aviazione civile. Codice penale per l'intenzionale diffusione dell'infezione.


Varie pubblicazioni locali, scrive Stanislav Stremidlovskij sulla russa iarex.ru, riportano casi di forti multe anche per i singoli che diffondano false notizie su divieti o permessi immaginari, su elicotteri che, nottetempo, disinfetterebbero le strade su cui poi sarebbe proibito transitare. In alcuni casi si parla di sospensione o rinvio delle chiamate di leva; in altri, di brusco aumento delle tariffe dei taxi, per il fermo di alcuni trasporti pubblici, soprattutto in servizio extraurbano, che in molti casi influisce sulla presenza al lavoro del personale medico che vive fuori dei centri urbani. Problemi ai punti di frontiera con Slovacchia e Ungheria, si sarebbero verificati per quei lavoratori ucraini che intendevano rientrare in patria. Sembra che nella regione di Ternopol, nonostante la quarantena che ne avrebbe imposto la chiusura dal 17 marzo, diversi centri commerciali siano rimasti aperti; così come varie industrie nella regione di L'vov.


Dal 23 marzo, a Kiev sono stati fermati tutti i mezzi pubblici, a eccezione di 17 corse di taxi collettivi su percorsi fissi, cui però è possibile accedere solo con permessi speciali, forniti a personale sanitario, addetti a servizi municipali e altri servizi essenziali. Alle fermate dei mezzi pubblici, sono di servizio pattuglie della polizia.


Al momento, ha detto il Ministro della sanità Il'ja Emets, solo il 20% dei casi sarebbero gravi e appena il 3% necessitano di rianimazione.


Ma, secondo quanto scrive la russa gazeta.ru, toccherebbe proprio al Ministro Emets la palma della “nuova ucrainicità”. Il Ministro avrebbe, per quanto indirettamente, definito “cadaveri” gli ultrasessantacinquenni, per i quali lo Stato non dovrebbe sprecare troppe risorse. Emets avrebbe fatto appello ai rappresentanti del business, affinché vengano in aiuto ai compatrioti, acquistando all'estero il materiale sanitario necessario, che al momento è insufficiente, nonostante gli aiuti cinesi. “Gli ucraini più anziani... conosciamo le statistiche, quante persone con più di 65 anni”, avrebbe detto Emets; “fate voi il conto: quante risorse finanziarie si debbano destinare alle persone vive e non ai cadaveri”.


Una dichiarazione che, si deve riconoscere, ha quantomeno il “merito” di gettare alle ortiche l'ipocrisia che un po' tutti i governi liberal-democratici del mondo praticano quotidianamente, mentre realizzano nei fatti l'assioma liberista del “dovete morire prima”, per non appesantire i “costi morti” del capitale.


Sta di fatto che, già anche senza virus, l'Ucraina dei governi golpisti post-2014 non sembra passarsela tanto bene. Stando al solito The World Factbook della CIA (e come non fidarsi della CIA, specialmente quando parla di Ucraina?), l'Ucraina è oggi al 45° posto mondiale per età media della popolazione: 41 anni. Per fare un confronto: Monaco è al primo posto con 55,4 anni, seguito dal Giappone con 48, Germania con 47,8 e Italia con 46,5. Dunque, pare che non ci siano grosse differenze, pur con la profonda relatività di simili raffronti. Ma, ecco che, la CIA spinge l'Ucraina al 150° posto mondiale per aspettativa di vita alla nascita: 72,9 anni (l'Italia, per dire, con 82,5 anni, è al 17° posto); un tasso di natalità di 9,6/mille (194° posto mondiale) e un tasso di mortalità di 14/mille (5° posto mondiale); fino a precipitare al 204° posto per tasso di crescita annuale della popolazione: 0,1%.


Non proprio di sfuggita, come suol dirsi, notiamo che il “nuovo” governo ucraino, dal momento dell'elezione del presidente Vladimir Zelenskij, la primavera scorsa, non ha ancora cambiato politica nei confronti del Donbass, tanto che, nel mese di marzo non ancora concluso, l'aggressione alle Repubbliche popolari ha fatto, nella sola DNR, un numero di morti e feriti tra la popolazione civile che è il più alto dal maggio 2018. Forse, se il Ministro Emets, il premier Denis Šmygal' e il presidente Zelenskij si occupassero di più dei propri ultrasessanticinquenni, la CIA diffonderebbe numeri diversi in giro per il modo.

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