Kim risorge di nuovo


di Francesco Fustaneo

Risorge nuovamente Kim Jong-un, smentendo qualora ce ne fosse stato mai bisogno visto i precedenti, l'ennesima fake news riportata nei giorni scorsi dai principali quotidiani, secondo la quale il presidente nordcoreano versava in stato di coma, in gravi condizioni cliniche.

La Kcna ( Korean Central News Agency) ha dato infatti in data odierna notizia,con tanto di foto allegate, della sua partecipazione alla diciasettesima riunione allargata dell'Ufficio politico del 7 ° Comitato centrale del Partito dei lavoratori della Corea. Tra i punti oggetti di discussione: il contrasto al covid e l'arrivo di un imminente tifone.

La bufala arrivata dalla Cina, aveva come fonte originaria Chang Song-min, uno dei collaboratori dell’ex presidente sudcoreano Kim Dae-jung, che al quotidiano di Seul Korea Herald aveva appunto rivelato che Kim Jong-un sarebbe finito in coma. Parecchie testate giornalistiche si erano portati avanti nelle speculazioni, asserendo che già fosse in atto la transizione con delega dei poteri alla sorella Kim Yo-jong.

Risale solo allo scorso maggio la precedente “resurrezione”: in quel caso il presidente nordcoreano era stato dato per morto per poi magicamente riapparire in occasione dell'inaugurazione di una fabbrica di fertilizzanti fosfatici a Sunchon, città ubicata a 50 chilometri a nord di Pyongyan.

Ormai è dunque diventata sterminata la fitta serie di bufale snocciolate sulla Corea del Nord, sintomatica dello stato, questo sì comatoso, in cui versa l’informazione mainstream: tra i precedenti eclatanti, la falsa notizia secondo la quale Jang Song Taek era stato fatto sbranare da centoventi cani, letteralmente scopiazzata da un blog satirico cinese, della bufala sulla fucilazione di Ri Yong Gil, comandante in capo delle Forze Armate nordcoreane, passando per la leggendaria storia della nazionale di calcio nordcoreana incarcerata dopo la partecipazione ai campionati del mondo del 1966 in Inghilterra.

E la lista sarebbe ancora lunga: la fake della legge sull’obbligo del taglio di capelli sullo stile di Kim Jong-un, le notizie alterate sui monumenti dedicati ai tre leader “visibili dalla luna” e da ultima, questa era una notizia circolante nelle scorse settimane, della confisca dei cani domestici che sarebbero finiti nei piatti dei cittadini nordcoreani, poiché “ simbolo della decadenza capitalista”.

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