Si arrende anche la golpista. In Bolivia torna la democrazia con Luis Arce presidente



L’ex ministro dell’economia del governo Morales, Luis Arce, è il nuovo presidente della Bolivia. I dati sono talmente schiaccianti (52,4% contro il 31,5 % di Carlos Mesa) che il Tribunale Supremo Elettorale, nonostante imbarazzanti ritardi, non potrà che certificare il trionfo del MAS (Movimento al Socialismo).

E’ un trionfo della democrazia contro Usa, UE e OSA principali responsabili del golpe contro Evo Morales del novembre del 2019. Si perché, poco noto in Italia, ma il MAS le elezioni le aveva già vinto prima che l’internazionale del male decidesse di imporre un giunta di estrema destra con un golpe militare che ha portato all'esperimento tragicomico della Guaidò boliviana, Jeanine Añez.

Prima della pubblicazione della stima di Unitel-Ciesmori, l’ex presidente Evo Morales, in esilio politico forzato in Argentina, aveva dichiarato che il meccanismo di tabulazione interna, istituito dal MAS per avere un proprio conteggio contro possibili frodi e brogli elettorali, aveva rivelato la vittoria delle elezioni da parte del MAS, così come entrambe le camere del Parlamento. Morales ha scritto in un tweet che è la volontà del popolo ad aver vinto e che ora “restituiremo dignità e libertà al popolo”.




Alla luce dei risultati, vogliamo ringraziare il popolo boliviano e tutti i nostri militanti; abbiamo fatto passi importanti: abbiamo recuperato la democrazia e la speranza”, ha dichiarato il neo-presidente Luis Arce. Ha ribadito che “il nostro impegno è quello di lavorare e di portare avanti il nostro programma, governeremo per tutti i boliviani e costruiremo l’unità del nostro Paese”, ha aggiunto.


Ripristineremo l’economia del Paese: abbiamo l’obbligo di reindirizzare il nostro processo di cambiamento senza odio, comprendendo e superando i nostri errori”, ha detto Luis Arce. “I risultati dimostrano che il popolo è saggio e risponderemo a tutte le aspettative“.


La golpista presidente autoproclamata si è arresa all'evidenza, riconoscendo il trionfo del MAS.


E' finita qui? Chiaramente no perché la resa della Guaidò boliviana conta poco. E' a Washington che si decidono le sorti dell'estrema destra boliviana, come avviene - e lo sappiamo purtroppo bene - con i golpisti in Venezuela. Per questo l’attenzione rimane alta per le forze democratiche e progressite del MAS per evitare un secondo rovesciamento dell'ordine elettorale.

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