Stati Uniti senza un vincitore e inizia il caos. 11 arresti a Portland per "manifestazioni violente"



Cade per sempre il velo di ipocrisia sulla “democrazia” Usa, talmente perfetta, vi hanno detto per anni, da doverla esportare a suon di bombe a quei popoli riottosi che cercano un’autodeterminazione intollerabile per Washington.

Al momento ancora non si sa chi ha vinto le elezioni. Trump, presidente eletto in carica, parla apertamente di brogli e frodi con il voto per posta che si è rivelato un fallimento storico.

E, nel silenzio attonito di quei commentatori “esperti” di democrazie, il paese inizia il suo vortice verso il caos che apre a possibili scenari da guerra civile, soprattutto se le elezioni presidenziali non verranno riconosciute dallo sconfitto.

Centinaia di persone sono uscite nelle strade di Portland (Oregon) nella notte a manifestare dopo l’annuncio di Donald Trump di volere un riconteggio nello stato che potrebbe essere decisivo nell’assegnare la vittoria a Biden.

Almeno 11 persone sono state arrestate. La polizia ha dichiarato che una delle persone ora in carcere aveva un fucile con un caricatore pieno di munizioni attaccato. I funzionari hanno detto che indossava un giubbotto tattico con piastre balistiche.





Un portavoce del comando unificato, costituito dal Governatore Brown, ha detto in un video su Twitter subito dopo le 20:00, che le voci di un furgone non contrassegnato utilizzato per arrestare le persone non erano vere. "Gli arrestati vengono trasportati in veicoli della polizia contrassegnati. Alcune forze dell'ordine stanno utilizzando furgoni non contrassegnati per trasportare personale ufficiale e possono essere visti in centro", ha detto.


Avviene nel paese che per anni si è permesso di giudicare i sistemi politici, elettorali e le formazioni delle classi dirigenti negli altri paesi.

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