Neo-nazista di Alba Dorata evita il carcere grazie all'immunità di Bruxelles

19 Gennaio 2021 17:01 Fabrizio Verde

A tre mesi dal processo che ha portato alla sbarra il partito neo-nazista greco Alba Dorata - il più grande procedimento contro un’organizzazione nazista dai tempi del Processo di Norimberga - due importanti membri del partito restano latitanti.

Ioannis Lagos, ex figura di spicco del partito, rimane un membro del Parlamento europeo poiché le richieste greche di estradizione sono impantanate dalla burocrazia a Bruxelles, che deve revocare la sua immunità diplomatica prima di poter essere incarcerato in Grecia.

Latitante anche il numero due dell’organizzazione, Christos Pappas, scomparso lo scorso ottobre, poche ore prima che la polizia si presentasse a casa sua per arrestarlo. Il suo attuale nascondiglio rimane sconosciuto.

Entrambi gli uomini sono considerati strumentali al regno di violenza e intimidazione del partito contro chiunque si opponga alla loro ideologia neonazista.

Come riporta il portale 902, in una lettera indirizzata al presidente del Paarlamento Europeo David Sassoli, gli eurodeputati del Partito Comunista di Grecia (KKE) Kostas Papadakis e Lefteris Nikolau-Alavanos denunciano l’inaccettabile ritardo nella revoca dell’immunità al condannato nazista Ioannis Lagos.

«Sono passati tre mesi interi dal verdetto finale del tribunale greco che ha condannato l’organizzazione criminale nazista Alba Dorata. Sono stati imprigionati tutti i suoi alti esponenti condannati per aver diretto un’organizzazione criminale, tranne due: uno che sfugge all’arresto e l’eurodeputato I. Lagos”, scrivono gli eurodeputati comunisti greci.

Gli europarlamentari sottolineano inoltre l’inaccettabile ritardo nel revocare l’immunità al neonazista greco autore di svariati crimini contro la popolazione del suo paese. «L’indignazione del nostro popolo è grande, molto di più che per il secondo criminale nazista Pappas fuggito nonostante le rassicurazioni del governo di Nuova Democrazia, del suo ministro competente e degli alti ufficiali di polizia, mentre le preoccupazioni sulle prossime mosse che prepara il condannato Ioannis Lagos per fuggire si moltiplicano».

Al presidente Sassoli scrivono: «Dal 19 ottobre lei ha ricevuto ufficialmente la richiesta di revoca della sua immunità (di Lagos). Tuttavia, nell’ultima riunione della commissione giuridica della scorsa settimana, sebbene fosse stato programmato l’esame di 4 richieste di revoca dell’immunità parlamentare, quella di Lagos non è stata inclusa. Il criminale nazista parlerà nuovamente nella sessione plenaria, mentre continua a provocare da Bruxelles con post sui social media».

Insomma, i fatti parlano chiaro. Ancora una volta emerge in maniera lampante la doppia morale di Bruxelles. A parole condanna fascismo e nazismo, di solito dove non c’è n’è nemmeno l’ombra, mentre nei fatti neofascisti e neonazisti vari vengono sostenuti e foraggiati. Il presidente Sassoli e i suoi sodali possono urlare quanto vogliono al ritorno del fascismo, denunciarne il ritorno e condannarlo, ma fin quando non agiranno davvero contro fascismo e neonazismo le loro resteranno solo vuote parole.

Parole che hanno la funzione di coprire il loro sostegno a fascisti e neonazisti in giro per il mondo: Venezuela, Bielorussia e Ucraina lo dimostrano in maniera inconfutabile. Ma adesso il gioco è più che scoperto e i loro castelli di menzogne basati su fake news crollano inesorabilmente.

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