Borrell attacca la Russia su Navalny ma tace sull'arresto in Spagna del rapper Pablo Hasél

19 Febbraio 2021 14:29 Fabrizio Verde

In una dichiarazione video l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione Europea, lo spagnolo Josep Borrell, afferma: «Molto spesso sono una tattica intimidatoria e vengono utilizzati per ridurre lo spazio dell'opposizione politica». Inoltre su Twitter il politico iberico torna ad attaccare la Russia per il caso Navalny: «La Corte europea dei diritti umani ha ordinato che Alexey Navalny dovrebbe essere liberato immediatamente. L'Ue ribadisce il suo appello alle autorità russe ad agire senza ulteriore indugio».

Paradossalmente però l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione Europea mantiene la consegna del silenzio sul caso Assange, così come per quanto riguarda il rapper catalano Pablo Hasél arrestato per presunti «reati di offesa alla corona ed esaltazione del terrorismo». Così il rapper diventa l’ennesimo prigioniero politico in Spagna. Ma Borrell si aspetta solo per la Russia «rispetti i suoi impegni internazionali in quanto firmataria della Convenzione europea dei diritti dell'uomo».

Perché l’UE continua a intervenire negli affari interni di altri paesi che non appartengono al blocco per motivazioni esclusivamente ideologiche e geopolitiche ignorando invece quanto accade in seno ai propri stati membri. In tal senso gli episodi di repressione in Spagna e Francia sono emblematici.

La detenzione arbitraria di Pablo Hasél

Il 15 febbraio, circa 250 agenti di polizia sono entrati nelle strutture dell'Università di Lleida, in Catalogna, per catturare Hasél. Dopo aver rifiutato di consegnarsi volontariamente alla giustizia, come era stato stabilito dal tribunale nazionale. Il rapper e gli attivisti hanno denunciato che il processo è un attacco alla libertà di espressione.

Il cantante catalano ha difeso i suoi pensieri e ideali fino al momento del suo arresto. Nel frattempo, politici, movimenti e organizzazioni sociali hanno criticato la posizione dello Stato, per la sua pratica antidemocratica, bollando l'azione come un attacco alla libertà di espressione.

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