Putin commenta la prima volta gli effetti avversi di AstraZeneca e Pfizer

30 Giugno 2021 16:01 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Si è svolto a Mosca il diciottesimo filo diretto con il presidente russo Vladimir Putin. Il capo dello Stato ha risposto a 68 domande poste da cittadini russi in tre ore e 42 minuti.

Trovandoci in piena pandemia non poteva mancare un passaggio sui vaccini. In particolare sugli effetti collaterali che questi possono causare.

"Ormai più di venti milioni di russi, circa ventitré milioni, sono stati vaccinati contro il coronavirus. E vediamo che va tutto bene.

Grazie a Dio nessuna situazione tragica è stata riportata in Russia dopo la vaccinazione, come invece è accaduto dopo l'uso di AstraZeneca o Pfizer”, ha affermato Putin.

Il presidente russo ha poi reso noto di essersi vaccinato con Sputnik V, lo stesso siero utilizzato per immunizzare l’esercito russo di cui Putin è il comandante in capo come prevede la Costituzione russa.

Anche nell’esercito russo non si segnalano effetti avversi di particolare importanza. Al contrario di quanto avviene nell’esercito statunitense dove si registra un numero maggiore del previsto di miocarditi - infiammazione al cuore - in soldati vaccinati con i sieri a mRNA prodotti da Pfizer e Moderna. Ossia i vaccini maggiormente sponsorizzati e in voga in occidente.

In ogni caso, visto anche il dibattito in corso in Russia, paese investito da una nuova ondata di contagi provocati dalla cosiddetta variante delta (ex indiana), Putin si dice contrario all’introduzione dell’obbligo vaccinale: “Dobbiamo guardare la legge del 1998, che parla di protezione immunitaria della popolazione. Ci sono due componenti principali: Questo è un calendario nazionale di vaccinazioni, ed è obbligatorio.

Ci sono state proposte per spostare la vaccinazione contro il Covid-19 nella sezione delle vaccinazioni nazionali, ma i deputati non l'hanno appoggiata, quindi non è stata inclusa in quella sezione e non è obbligatoria a livello nazionale.

La seconda componente di questa legge afferma che in caso di aumento del tasso di incidenza, in caso di epidemia in alcune regioni della Federazione Russa, su raccomandazione dei principali medici sanitari, i leader regionali hanno il diritto di introdurre la vaccinazione obbligatoria per alcune categorie di cittadini, soprattutto per i gruppi a rischio”.

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