Detroit. Gli abitanti chiedono aiuto all'Onu per l'accesso all'acqua

In una città in fallimento, gli abitanti sono obbligati a rivendicare in sede Onu il loro diritto di accesso all'acqua. La classica storia dall'Africa desertica che non fa più notizia in occidente? Non proprio...
Nella città fantasma nel cuore della culla della “prosperità occidentale”, come vi avevamo documentato in quest'articolo, cioé Detroit, sta avvenendo qualcosa di molto grave, sintomatico delle politiche neo-liberiste impostesi dagli anni'80 negli Stati Uniti ed in Europa. Dall'inizio della crisi, nella città del Michigan oltre 150 mila abitanti della città non sono più in grado di pagare le loro fatture e non hanno accesso all'acqua. Per disperazione, hanno addirittura fatto appello all'Alto Commissario dei diritti umani dell'Onu perchè venga garantito loro un diritto inalienabile. In un rapporto inviato all'Onu, Maud Barlow, dell'associazione Progetto Pianeta Blu spiega: “Chiediamo all'Alto Commissario di spiegare al governo americano che sta violando il loro diritto all'accesso all'acqua”. Lo riporta Focussur.


In 10 anni, il prezzo dell'acqua a Detroit, così come il tasso di povertà, è aumentato in maniera allarmante. Oggi, le fatture dell'acqua sono superiori ai 55 dollari al mese, il doppio della maggior parte delle altre città degli Stati Uniti. Sempre più persone sono sopraffatte dai debiti e la metà dei clienti delle municipalizzate dell'acqua non riesce a pagare le sue bollette. I debiti dei cittadini solo sull'acqua hanno superato i 118 milioni di dollari. E la situazione peggiora di giorno in giorno. La storia di Detroit deve far riflettere i molti in Italia ed in Europa che hanno abbracciato le politiche neo-liberiste come la panacea di tutto. Le conseguenze sono palesi: la Grecia e Detroit sono sempre più i topi da laboratori di un occidente che ha bisogno di una rapida sterzata...

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