La parte segreta dell'accordo tra Usa e Arabia Saudita che ha portato ai raid in Siria

Qualche settimane fa, prendendo a riferimento un articolo del Wall Street Journal e alcuni spunti del blog americano ZeroHedge, abbiamo ricostruito una parte dell’ “Accordo segreto” tra gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita: vale a dire ciò che gli Stati Uniti avevano offerto all'Arabia per convincerla ad "allinearsi" nella lotta contro lo Stato Islamico.
In realtà, ci tiene a precisare ZH, John Kerry stava semplicemente facendo la volontà dei sauditi quando il WSJ scrive che "Il processo ha dato ai sauditi la leva per ottenere un rinnovato impegno degli Stati Uniti nella formazione dei ribelli che combattono Assad, la cui scomparsa resta per i sauditi una priorità assoluta.” Detto in altri termini, la libbra di carne richiesta dall’ Arabia Saudita per "benedire" gli attacchi aerei americani e farli apparire come un atto di qualche coalizione era la rimozione di Assad.

Non era chiaro quale fosse l'altra parte: ossia in che modo l'Arabia Saudita avrebbe risarcito gli USA per il (futuro?) bombardamento delle infrastrutture di Assad fino alla sua caduta e alla conseguente creazione di un vuoto di potere che permetterà a Qatar, Giordania e / o Turchia di dividersi il bottino di guerra come meglio credono.

La risposta è il petrolio.
Un quadro esaustivo è offerto da Anadolu Agency, che spiega non solo il quadro generale che coinvolge l'Arabia Saudita e la sua più grande risorsa, il petrolio, ma anche l'ultima frattura dell'OPEC per volere di Arabia Saudita .

.. Che però si limita a utilizzare "l'arma del petrolio" verso il nemico n°1 nella nuova Guerra Fredda: Vladimir Putin.
“L’Arabia Saudita spingerà al ribasso il prezzo del petrolio nel tentativo di mettere pressione politica sull'Iran e la Russia”, spiega Rashid Abanmy, presidente del Saudi Arabia Oil Policies and Strategic Expectations Center.

”La marcata diminuzione del prezzo del petrolio negli ultimi tre mesi, a $ 92 da $ 115 per barile, è stata causato dall’Arabia Saudita per costringere l’Iran a limitare il suo programma nucleare e Mosca a cambiare posizione sulla Siria.

Con la domanda di petrolio in calo, la ragione apparente per il calo dei prezzi è quello di attrarre nuovi clienti, spiega Abanmy ma la vera ragione è politica. Iran e Russia dipendono fortemente dalle esportazioni di petrolio e un prezzo del petrolio più basso significa meno soldi che entrano. Gli Stati del Golfo saranno meno influenzati dal calo dei prezzi.
L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, che è l'arbitro tecnico del prezzo del petrolio per l'Arabia Saudita e gli altri 11 paesi che compongono il gruppo, non sarà in grado di influenzare la decisione dell'Arabia Saudita.
Le decisioni dell'organizzazione sono solo raccomandazioni e non sono vincolanti per i paesi produttori di petrolio, ha spiegato Abanmy."
Brent: 90 dollari. Prezzo del petrolio deciso dalla Russia per il periodo 2015-2017? 100 dollari. Da buon alleato strategico degli Stati Uniti, ancora una volta, l'Arabia Saudita, fa tutto ciò che è in suo potere per danneggiare Putin.

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