I deliri monetari di Draghi, il Don Chisciotte della nostra epoca

Don Chisciotte è certamente uno dei libri più celebri di tutti i tempi. La trama è nota a tutti: il protagonista, Alonso Quixano, si fissa con l'idea di far risorgere la cavalleria passata. Il suo girovagare lo porta ad avventure comiche con inconvenienti tragici per gli altri personaggi. Tra le varie peripezie c'è il suo celebre assalto ai mulini a vento, scambiati per giganti crudeli; un attacco ad un gruppo di preti, rei, a suo dire, di aver rapito una donna. Tutta la trama è basata su un'idea e una visione completamente delirante rispetto all'opinione condivisa del resto del mondo. E ognuno ne paga le conseguenze.

La novella di Miguel de Cervantes è un brillante romanzo del passato, ma il sistema monetario attuale non si differenzia molto. Dopo questa lunga premessa, Simon Black su Sovereign Man spiega come i banchieri centrali oggi hanno una visione delirante: appena tre mesi fa il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha iniziato il suo errare donchisciottesco fidando l'ignoto e portando alcuni tassi d'interesse sul terreno negativo. Draghi si è convinto che in questo modo stava salvando l'Europa dal disastro. E come Don Chisciotte, tutti gli altri hanno dovuto pagare il prezzo dei suoi deliri.
Il primo novembre, la prima banca europea ha oltrepassato questi tassi d'interesse negativi per i suoi clienti e così, spiega Black, per mantenere oggi oltre 500 mila euro alla Deutsche Skatbank tedesca, hai il privilegio di pagare lo 0.25% l'anno d'interesse. Abbiamo già visto tutto a livello istituzionale: le banche commerciali in Europa stanno pagando la Bce tassi d'interesse negativi, mentre i grandi investitori stanno pagando ai governi europei tassi d'interesse negativi su alcuni bond. Si comincia con i conti bancari più alti, ma la tendenza è abbastanza chiara e la repressione finanziaria è in arrivo anche in una banca vicino a te.
La linea critica da comprendere, prosegue Black, è chiara: se tu sei responsabile con i tuoi soldi e vuoi risparmiarne per il futuro, sarai penalizzato. Se li sperperi e ti indebiti, sarai premiato. Se ci chiediamo “cui prodest”, la risposta è ovvia: sono i governi altamente indebitati che ne trarranno beneficio. Ad esempio, il governo inglese ha appena annunciato che verseranno un acconto sui debiti contratti novant'anni fa. Nel 1927, l'allora Cancelliere dello Scacchiere Winston Churchill emise una serie di obbligazioni per consolidare e rifinanziare la maggior parte del debito inglese contratto prima e durante la prima Guerra mondiale. Quel debito è ancora presente oggi e il governo inglese lo sta ripagando solo ora per una cifra di 350 milioni di dollari circa. 350 milioni di dollari erano una cifra enorme nel 1927, ma dopo decenni di inflazione è irrisoria. E' per questo che sono così disperati nel creare inflazione oggi e perché non si fermeranno.
Quello che è ancora più straordinario è come stanno cercando di convincere tutti sul fatto che l'inflazione sia necessaria e i tassi d'interesse negativi una buona cosa. Sul sito web della Bce, si legge come i tassi d'interesse negativi “porteranno beneficio ai risparmiatori perché supporteranno la crescita e quindi creeranno un clima in cui i tassi possono facilmente ritornare ad un livello maggiore”. Black scrive di non aver mai letto una nota più disonesta a livello intellettuale di questa: queste persone non hanno la minima cosa possa servire ad un'economia per crescere e prosperare. Sono dei bugiardi seriali o completamente deliranti. Black scommette sull'ultima opzione, ma, in entrambi i casi, questo assalto ai mulini a vento è appena iniziato. E come diceva Don Chisciotte: "Non hai ancora visto ancora niente”.

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