Capo di stato maggiore Israele: “La guerra a Gaza continua e siamo lontani dal fermarla”

08 Aprile 2024 11:17 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Ieri, l'esercito israeliano ha annunciato il ritiro della maggior parte delle sue truppe dal sud di Gaza dopo quattro mesi di combattimenti nella città di Khan Younis. I media israeliani hanno avanzato molte ipotesi su questa decisione militare.

Alcuni ritengono che la misura sia presa sotto la pressione dell'opinione pubblica israeliana, altri ritengono che l'esercito sia stato costretto ad abbandonare questa zona a causa dell'elevato numero di vittime nei combattimenti di terra.

Di fronte a una situazione, la leadership militare israeliana sta cercando di imporre la versione secondo cui il ritiro non significa la fine della guerra.

A tal proposito, ieri, il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevi ha ribadito che l'offensiva militare contro la Striscia di Gaza è lungi dall'essere terminata. “La guerra a Gaza continua e siamo lontani dal fermarla. Gli alti funzionari di Hamas rimangono nascosti”, ha spiegato Halevi, aggiungendo che l’esercito continuerà la battaglia per raggiungere i massimi comandanti del gruppo palestinese.

Nel tentativo di calmare il malcontento sociale per il prolungarsi della guerra – domenica giunta al suo steso mese – e per la cattiva gestione del conflitto da parte del governo e israeliano, il capo dell'esercito israeliano ha sottolineato che c'è ancora molta strada da fare. “Quando siamo andati in guerra all’inizio, sapevamo e dicevamo che ci sarebbe voluto molto tempo per raggiungere gli obiettivi”, ha precisato.

Ha ammesso comunque che, nonostante alcuni “progressi” nei combattimenti a Gaza, “gli obiettivi non sono stati ancora pienamente raggiunti”.

Intanto, dal 7 ottobre, ha superato quota 33.000, per la maggior parte donne e bambini, il numero dei palestinesi uccisi a Gaza da Israele.

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