Con la mediazione della Cina, Iran e Arabia Saudita riprendono le relazioni bilaterali

10 Marzo 2023 14:22 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Iran e Arabia Saudita hanno raggiunto un accordo per riprendere le relazioni bilaterali dopo intensi negoziati a Pechino.

La Cina, quindi, ribadisce il suo ruolo di potenza di pace, oltre che colosso economico e militare.

Una mediazione del genere non l’avrebbe mai potuta ottenere Washington, in quanto se scegli di essere alleato, o meglio dire servo dello Zio Sam, non puoi scegliere con chi fare alleanze che, non solo sono dettate, ma sei obbligato ad essere nemico dei nemici degli Stati Uniti d’America.

L’approccio diplomatico della Cina è diverso, ha ottime relazioni sia con Riad che con Teheran, non interferendo con la politica estera dei due Paesi, i quali sono su fronte opposti su questioni molto delicate come Siria, Yemen e Libano. Questo avvicinamento potrebbe portare novità positive per risolvere divergenze e conflitti in Medio Oriente.

Ecco perché una mediazione cinese tra Russia e Ucraina è la strada migliore per raggiungere un accordo di pace.

Proprio perché Pechino potrebbe riuscire nell’intento, ecco che Washington e il suo codazzo di servi lanciano la propaganda della fornitura di armi di Pechino a Mosca.

Con il nuovo mondo multipolare che avanza, è utile ricordare che sia Iran che Arabia Saudita potrebbero entrare nell’alleanza dei paesi BRICS, formata da Brasile, Sudafrica, India, Cina e Russia.

Come si è arrivati alla ripresa delle relazioni Iran-Arabia Saudita

Dopo diversi giorni di intensi negoziati tra il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran, Ali Shamjani, e il suo omologo saudita, Musaed bin Mohammed al-Aiban a Pechino, questo pomeriggio, è stato annunciato ufficialmente l'accordo raggiunto per riprendere i rapporti tra i due paesi durante un atto con la firma di una dichiarazione congiunta tra Iran, Arabia Saudita e Cina.

Le conversazioni erano riprese lunedì scorso, dopo che Shamjani si è recato in Cina per risolvere le questioni legate alla ripresa dei rapporti Teheran-Rad, in base agli accordi siglati tra il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il suo omologo cinese, Xi Jinping, durante il viaggio del presidente persiano a Parigi nel colosso asiatico.

Dopo la visita del presidente iraniano, Seyed Ebrahim Raisi, in Cina, a febbraio, e i colloqui avuti con il suo omologo cinese, Xi Jinping, il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran è arrivato a Pechino per dare seguito agli accordi raggiunti. Durante il viaggio, il presidente iraniano, a partire da lunedì scorso, nella capitale cinese, ha sviluppato intense trattative con il suo omologo saudita, per risolvere le questioni legate alla ripresa dei legami Teheran-Riad.

Al termine dell'incontro di questa mattina, è stato emesso, a Pechino, un comunicato trilaterale tra Shamjani, rappresentante del leader della rivoluzione islamica dell'Iran, l'ayatollah Seyed Ali Khamenei, e il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran; Musaed bin Mohammed al-Aiban, Ministro di Stato e Membro del Consiglio dei Ministri e Consigliere del Consiglio dell'Arabia Saudita e Wang Yi, Direttore dell'Ufficio della Commissione Centrale per gli Affari Esteri del Partito Comunista Cinese (PCC) , membro del l'ufficio politico del PCC e consigliere di Stato.

Di seguito il testo del comunicato:

Le delegazioni della Repubblica islamica dell'Iran, guidate dall'ammiraglio Ali Shamjani, rappresentante del leader della rivoluzione islamica dell'Iran e segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran; e dall'Arabia Saudita, guidata dal dottor Musaed bin Mohammed al-Aiban, ministro di Stato, membro del Consiglio dei ministri e consigliere del Consiglio del Paese arabo, si è seduto al tavolo delle trattative tra il 6 marzo al 10 marzo 2023.

La Repubblica islamica dell'Iran e la monarchia dell'Arabia Saudita hanno ringraziato la Repubblica dell'Iraq e il Sultanato dell'Oman per aver ospitato i colloqui tra le due parti durante il 2021 e il 2022, e la leadership e il governo della Repubblica popolare cinese per aver ospitato e sostenuto i dialoghi tenuti in questo Paese e gli sforzi che ha compiuto per realizzarli.

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