E' una partita diplomatica all'arma bianca quella che Washington, Seoul e Tokyo stanno combattendo con Pyongyang dopo l'incontro tra Glyn Davies, rappresentante per gli Stati Uniti per la politica nordcoreana e i suo omologhi sudcoreano e giapponese. Pyongyang ha fatto sapere che adotterà contromisure se la pressione da parte degli Usa e della comunità internazionale dovesse aumentare. Le dichiarazioni della Corea del Nord giungono immediate dopo che l'amministrazione Obama ha fatto annunciato nuove e più dure sanzioni qualora il paese asiatico mantenesse il programma militare di sviluppo di energia nucleare. Le immagine dal satellite, difatti, mostrerebbo operazioni per la preparazione di un test atomico sotterraneo. Pyongyang sembra fare orecchie da mercante alle richieste di Washington affermando che il fallito lancio del satellite il 13 aprile non costituisse un esercitazione allo scopo di provare la tecnologia di missili a lunga gittata. Si alza così lo scontro, per ora solo a comunicati e parole, tra la Corea del Nord e i paesi della regione e gli Stati Uniti che vorrebbero una maggiore collaborazione da parte di Pyongyang. Recentemente l'intelligence americana aveva esternato preoccupazione anche per un traffico illecito di armi tra Myanmar e la Corea del Nord. Il governo nordcoreano sembra invece tirar dritto verso una linea dura e autoreferenziale dichiarando che nonostante gli sforzi per una normalizzazione dei rapporti sulla vicenda Washington continua a giocare sporco. La situazione, difatto, è in stallo con reciproche accuse sul mancato mantenimento degli accordi.