Covid, prof. Tarro: «La situazione è meno allarmante di come la si dipinge»

25 Luglio 2022 18:24 Francesco Santoianni

Dopo due anni di lockdown, mascherine, vessatorie “misure profilattiche” e l’85% della popolazione vaccinata siamo oggi, in piena estate, a più di cento “morti per Covid” e 60.000 nuovi infettati ogni giorno. Su questa situazione abbiamo intervistato il Prof. Giulio Tarro che ha appena pubblicato il suo ultimo libro “Covid: la fine di un incubo” (edizioni Helikon)

<<Consideri il titolo del libro come mero auspicio. Di certo, davanti all’attuale situazione credo sia inevitabile ammettere il fallimento della vaccinazione di massa che, tra l’altro, si direbbe abbia scompaginato il sistema immunitario di moltissime persone oggi diventate vulnerabili a tutta una serie di infezioni assolutamente insolite in estate. Nonostante ciò, dal punto di vista sanitario, la situazione è meno allarmante di come la si dipinge. Il virus è ormai endemico e le sue famigerate varianti producono un Covid che può essere affrontato con cure che, finalmente, ora vengono prescritte. Altro che “Tachipirina e vigile attesa” con la conseguente nefasta corsa in ospedale.>>

Sì, ma i tanti “morti per Covid”

<<Lo sto dicendo da più di due anni, ora noto con piacere di non essere il solo. Con ricoverati in ospedali costretti al tampone e un virus ormai endemico, vengono presentati come “morti per Covid” innumerevoli decessi che non hanno nessuna relazione con il virus Sars-Cov-2. Ed è scandaloso che sia ancora in vigore la Circolare dell’Istituto superiore della Sanità che a pag. 4: dichiara come “caso confermato di Covid” una qualsiasi persona trovata positiva “indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici”.

Intanto, in attesa dell’autunno e delle prospettate “misure profilattiche anti-Covid” (tra cui l’arresto per chi non indossa la mascherina), impazza sui media il terrore per il “vaiolo delle scimmie”.

<<La notizia sbalorditiva è che nonostante il parere contrario dell’apposito Comitato dell’OMS, il suo Direttore generale, l’impresentabile Tedros Ghebreyesus, ha dichiarato lo “Stato di emergenza sanitaria globale” per una malattia – così come avevo già avevo documentato qualche mese fa e come attestato ora da innumerevoli ricercatori - assolutamente irrilevante per la salute pubblica.

A questo si aggiungono martellanti campagne mediatiche, come quella sulla Candida Auris il “fungo killer” che avrebbe ucciso un settantenne in un ospedale di Mestre; senza dire nulla sui morti per infezioni ospedaliere. Erano 49.000 morti ogni anno in Italia. Oggi, con il collasso della medicina territoriale, certamente, sono molti di più.>>

Intanto si prospetta una campagna elettorale nella quale, verosimilmente, la gestione dell’emergenza Covid avrà un posto di rilievo

<< Spero che serva ad illustrare alla gente un programma sanitario alternativo a quello governativo. Uno lo avevo già riportato dettagliatamente in un mio precedente libro: invece di inaffidabili tamponi, monitoraggio finalizzato ad identificare il tasso dell’immunità cellulare acquisita con l’esposizione al virus; invece di vessatorie e inutili “misure profilattiche”, piena autorizzazione a cure già rivelatesi efficaci contro il Covid e ripristino della medicina territoriale; invece di green pass, terrorismo mediatico e censura, pieno accesso a tutta la documentazione relativa all’emergenza Covid e una Commissione parlamentare di inchiesta sui vaccini per far luce su uno scandalo che gli Italiani hanno pagato sulla loro pelle.>>

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