Il Draghistan è quel paese meraviglioso in cui da un lato ci dicono che le misure restrittive - green pass in primis - stanno facendo miracoli in termini di riduzione delle ospedalizzazioni e dei morti (il merito in realtà è del vaccino e non del green pass che non ha avuto nessun impatto sulla campagna vaccinale o sui contagi, se non in peggio); dall'altro, però, ci dicono che continuiamo ad essere in piena emergenza sanitaria (nonostante le terapie intensive siano vuote) e dunque che le restrizioni e lo stesso stato d'emergenza vanno prolungati ad libitum.
Insomma, se le cose vanno male servono restrizioni.
Se le cose vanno bene, anche.
E chi osa sollevare dei dubbi è un traditore da mettere al muro.
Perché nel Draghistan, regime rigorosamente antifascista, l'unico cittadino che ha diritto di cittadinanza è colui che crede, obbedisce, combatte.
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