Forum di San Pietroburgo. Vladimir Putin: "Il sistema internazionale neocoloniale, malvagio per natura, ha cessato di esistere"


Il Presidente russo Vladimir Putin si è rivolto nel pomeriggio di venerdì alla sessione plenaria del 26° Forum economico internazionale (SPIEF) di San Pietroburgo. Il forum si svolgerà fino a sabato 17 giugno e vedrà la partecipazione di delegazioni di oltre 100 Paesi di tutto il mondo. Il tema principale dell'evento di quest'anno è: "Lo sviluppo sovrano, la base di un mondo giusto. Uniamo le forze per il bene delle generazioni future".

Nel suo intervento il presidente russo ha fatto un quadro complessivo della situazione economica della Russia sottolineando come: "il secondo trimestre è stato il periodo più difficile per l'economia russa nel 2022... ma la strategia scelta ha poi funzionato".

Tanti i dati sviscerati da Putin: " La disoccupazione del 3,3%: non è mai stata così bassa nella nostra storia", ha incalzato. E l'inflazione, ha proseguito il presidente, è più bassa di praticamente tutti i paesi occidentali.

E ancora: "1,7 milioni di persone sono uscite dalla povertà nel 2022. Povertà e disuguaglianze si riducono, forniamo un sostegno mirato ai cittadini meno abbienti, i loro redditi sono aumentati del 30%. Abbiamo sostenuto la domanda nell'economia, fornito lavoro alle imprese e alle aziende e impedito l'aumento dei prezzi. Abbiamo mantenuto una politica monetaria bilanciata responsabile. Le nostre finanze pubbliche sono in pareggio."

Si è soffermato a lungo sulla guerra economica dell'occidente Putin. Fallita per il presidente russo, che ha sottolineato come l'obiettivo era quella di costringere la Russia all'autarchia ma non è andata così. "Queste previsioni non si sono concretizzate".

Secondo Putin, "la spinta dell'imprenditoria russa è quella di sostituire le multinazionali" che non hanno retto alle forti pressioni politiche dell'Occidente. Ha osservato che stanno emergendo sempre più informazioni sul fatto che alcune aziende stanno cercando di tornare in Russia. "Non stiamo chiudendo loro le porte, ma terremo conto dei loro modelli di comportamento per il futuro", ha dichiarato.

"Il sistema internazionale neocoloniale, malvagio per natura, ha cessato di esistere", ha proseguito Putin sottolineando l'irreversibilità del processo di de-dollarizzazione in corso: "Il 90% degli scambi nell'Unione Euroasiatica avvengono in rubli e l'80% di quelli con la Cina in yuan o rubli".

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