Il discorso di Draghi al Senato è chiaro: o si sta con la Costituzione del 48 o con i suoi nemici!

Nel chiedere la fiducia al Senato, pochi minuti fa Mario Draghi si è così espresso: «Questo governo nasce nel solco dell'appartenenza all'Unione europea. Sostenere questo governo significa condividere l'irreversibilità della scelta dell'euro e la prospettiva di una UE sempre più integrata [applausi] che approderà a un bilancio comune. Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini ma nelle aree definite dalla loro debolezza devono cedere sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa».
Più chiaro di così si muore. Questo governo nasce per cancellare definitivamente quei residui di sovranità democratica e popolare (e dunque nazionale) che ci sono rimasti - con la solita argomentazione per cui si cede sovranità per aumentarla, quando trent'anni di Maastricht ci hanno insegnato che cedendo sovranità si perde sovranità e basta, come è ovvio - e per completare l'opera di demolizione della forma-Stato democratico-costituzionale del nostro paese, e dunque della stessa Repubblica, con il definitivo assorbimento dell'Italia nel sistema neocoloniale e strutturalmente post-democratico targato UE.
Ormai la scelta è chiara: o si sta con la Costituzione del 48 - e dunque contro governo - o si sta con i suoi nemici. Vie di mezzo non esistono.

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