LA DISTRUZIONE DELLA SANITÀ PUBBLICA COMINCIA ALL'UNIVERSITÀ


di Giorgio Cremaschi


70000 studenti hanno affrontato la prova d'accesso alla facoltà di medicina, per soli 10000 posti. Uno su 7 ce la farà, poi dovrà affrontare un percorso di studi duramente selettivo e costoso. Se alla fine sarà laureato, ma alcuni avranno abbandonato o molto allungato i tempi, dovrà poi fare la specializzazione, anche quella a numero chiuso e inferiore a quello dei laureati. Mettiamo che i 10000 ammessi ai corsi siano diventati 8000 laureati. Bene i posti nelle specializzazioni saranno la metà , quindi solo 4000 laureati in medicina alla fine potranno fare i medici nel servizio sanitario nazionale, gli altri o smetteranno o faranno i medici precari per il privato o in sostituzione di altri medici.

Insomma dei 70000 che inizialmente volevano fare i medici, dopo un minimo di una decina di anni, solo 4000 lo faranno davvero nel sistema pubblico.

Mi direte che una selezione così lunga e costosa è il segno di uno stato che tiene alla salute dei suoi cittadini. Per nulla.

L'associazione dei medici di base annuncia che nei 2-3 anni prossimi 47000 medici di famiglia andranno in pensione. Con questi ritmi produttivi della nostra università gran parte dei medici pensionati non saranno sostituiti. Ben 14 milioni di persone rischiano di restare senza medico di base. A quel punto dovranno rinunciare a curarsi, o, se avranno i soldi, rivolgersi alla sanità privata.

Ci sono voluti anni di tagli alla spesa, accompagnati dal peggior potere baronale e dalla trasformazione della sanità pubblica in azienda, e alla fine sono riusciti a mandare in collasso un servizio sanitario che nel passato aveva garantito agli italiani il diritto alla salute. Avevano chiamato il sistema fondato sul numero chiuso "programmazione", ma hanno solo programmato la fine della sanità pubblica.

Abolire il numero chiuso e investire subito tanti, tanti soldi nell'università e nella sanità pubblica, il resto son chiacchiere che nuocciono gravemente alla salute.

Le più recenti da Dalla parte del lavoro

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pepe Escobar - Brics, preparatevi alla notizia bomba geoeconomica del 2024

  l'AntiDiplomatico è una testata online regolarmente registrata che subisce la censura su browser e social media per l'azione di una agenzia nordamericana di nome NewsGuard. Se vuoi rimanere...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa