La Grecia acquista i caccia F-35 destinati alla Turchia. Gli alfieri dell'austerità non hanno nulla da obiettare?

Gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di caccia stealth F-35 di quinta generazione alla Grecia, molti dei quali originariamente destinati alla Turchia, secondo quanto riportato da Greek City Times.

La Grecia acquisterà sei dei 20 aerei da guerra nel 2022, insieme a sei caccia da combattimento Rafale di fabbricazione francese, afferma il sito di notizie, citando il quotidiano in lingua greca Estia.



Sei degli F-35 erano originariamente destinati alla Turchia, ma ora saranno decorati con i colori nazionali blu e bianchi della Grecia, ha affermato il quotidiano ellenico.

Turchia e Stati Uniti sono ai ferri corti da quando Ankara ha deciso di acquistare il sistema di difesa missilistica S-400 prodotto dalla Russia. Gli USA per ritorsione hanno escluso la Turchia dal programma F-35 e minacciato di imporre sanzioni. L’esclusione dal programma è andata avanti nonostante la Turchia avesse già pagato un primo numero di caccia e i suoi piloti avessero già ricevuto addestramento al pilotaggio dei caccia stealth negli Stati Uniti.

Inoltre la Turchia è un importante produttore di alcune parti essenziali della fusoliera del caccia fiore all’occhiello dell’aviazione militare statunitense.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha però dichiarato che il suo paese ha testato i sistemi russi S-400, pomo delle discordia con gli USA che li ritengono incompatibili con i sistemi NATO e pericolosi proprio per i caccia stealth F-35, e intende andare per la propria strada con l’implementazione del sistema di difesa russo nonostante le pressioni statunitensi. Washington ha quindi minacciato ulteriori rappresaglie economiche e politiche per l'acquisto degli S-400 da parte di Ankara.

L'accordo della Grecia per prendere in consegna gli F-35 arriva durante una situazione di stallo politico e militare con la Turchia sulle rivendicazioni territoriali nel Mediterraneo orientale.

Infine, risulta interessante notare come la Grecia abbia possibilità di spendere cifre considerevoli per armarsi quando pochi anni fa è stata costretta a tagli draconiani nelle politiche sociali in ossequio alle politiche di austerità imposte al paese dalla cosiddetta Troika. Evidentemente per gli alfieri del neoliberismo duro e puro inaccettabili sono solo le spese in ambito sociale, non quelle che vanno ad ingrassare l’industria della guerra.

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