Malala candidata per il Premio Nobel della pace 2013

Un gruppo di parlamentari norvegesi, esponenti della fazione laburista al governo, ha presentato in via ufficiale la candidatura al Nobel per la pace 2013 di Malala Yousafzai, icona della lotta per l'istruzione femminile in Pakistan. Firmatari dell'iniziativa i deputati Fredy de Ruiter, Gorm Kjernli e Magne Rommetveit, che hanno auspicato l'assegnazione del premio alla giovane attivista finita nel mirino degli estremisti islamici nell'ottobre scorso, e ferita alla testa con colpi di pistola. Ancora oggi Malala è sottoposta a cure mediche per ricomporre le fratture al cranio; nelle scorse settimane era stata lanciata una petizione on-line dalla rete attivista Change, che ha già raccolto migliaia di adesioni in tutto il mondo. Nel presentare la candidatura ufficiale di Malala, i leader di governo norvegesi hanno ricordato che "la studentessa e blogger" ha conquistato la ribalta mondiale "quando è stata colpita alla testa dai talebani", per aver "criticato con forza" il gruppo militante Tahreek-e-Taliban Pakistan (Ttp). La giovane ha condotto una "coraggiosa battaglia" per "il diritto allo studio delle ragazze" e "il suo impegno è sembrato così minaccioso alle forze estremiste, che hanno tentato di ucciderla".
Dal giorno dell'attacco il 9 ottobre scorso mentre tornava a casa da scuola a Mingora, nella vallata dello Swat nel nord del Pakistan, Malala, divenuta celebre nel 2009 per un diario mandato in onda dalla BBC in cui denunciava i soprusi dell'autorità dei talebani nella regione, è oggi l'eroina internazionale e simbolo dell'emancipazione femminile contro il fondamentalismo islamico.. L'attacco contro la sua persona l'ha resa il simbolo internazionale della sfida contro l'islam radicale. La petizione online "I Am Malala", firmata da celebrità e leader mondiali, con lo scopo di fare pressione perché la lotta della giovane attivista pakistana - un maggiore accesso delle ragazze all'educazione – diventi realtà, sarà presentata al presidente pakistano Asif Ali Zardari ed al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon. Il segretario americano Hillary Clinton ha menzionato il coraggio di Malala all'incontro delle Girl Scouts a Washington. “L'attacco alla giovane attivista pakistana deve dare forza a tutte le donne che combattono conto le culture tradizionali per l'affermazione dei loro diritti", aveva dichiarato.

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