Navalny, l'indiscrezione del Presidente della sua fondazione (che cambia tutto)

04 Marzo 2024 10:00 Piccole Note



PICCOLE NOTE

Subito dopo la morte di Alexej Navalny, la Bild aveva rivelato che l’oppositore del Cremlino stava per essere liberato in cambio di alcuni russi detenuti in Occidente, ma la notizia è stata presto cestinata. Tuttavia, poco dopo, Maria Pevchikh, Presidente della Fondazione Anticorruzione, quella di Navalny, lo ha confermato. E questo cambia tutto, dato il ruolo della stessa e i dettagli rivelati.



Navalny: l’accordo era fatto

Prima in una dichiarazione, poi in un video, la Pevchikh ha spiegato che, dopo l’arresto del loro leader, la sua organizzazione aveva avviato una caccia serrata alle spie russe per farne merce di scambio con Mosca. Quindi, hanno iniziato a sollecitare le autorità tedesche e americane perché aprissero negoziati in tal senso, ma non “fecero nulla”.

Così, continua, si sono rivolti alle alte sfere, persone che avevano “influenza sui politici”, e tra questi nomina solo Henry Kissinger perché degli altri non può fare i nomi. E stavolta le cose si erano mosse, tanto che a settembre il Wall Street Journal aveva dato notizia che c’era la possibilità di uno scambio, nominando esplicitamente Navalny.

L’uomo chiave della trattativa era Roman Abramovich, già facilitatore dei negoziati russo-ucraini di Istanbul e ancora in rapporti con Mosca. Il suo ruolo è stato segnalato alla Pevchikh dopo la morte di Navalny e subito la donna lo ha contattato per conferma, che ovviamente non ha avuto (dopo quel che è successo..:).

Ma Abramovich non ha neanche negato: un silenzio assenso, come lo ha definito giustamente la Pevchikh, che ha anche ricordato come, nell’intervista rilasciata a Tucker Carlson, Putin abbia accettato di parlare di uno scambio di prigionieri, evocando un detenuto russo che voleva rimpatriare, che la Pevchikh identifica in Vadim Krasikov, cioè l’uomo che doveva essere liberato in cambio di Navalny.

Cui prodest?

Oltre alle rivelazioni della Pevchikh, solleva interrogativi il fatto che, il giorno prima della sua morte, Navalny, detenuto in un carcere di massima sicurezza, abbia parlato online con Hillary Clinton. Decisamente insolito… era forse il suggello dello scambio? Impossibile saperlo, data l’ambiguità dell’ex Segretario di Stato.

In sintesi, secondo la Pevchikh, tutto era pronto per la liberazione di Navalny, ma poi è arrivato il tragico finale. Secondo la donna, Navalny sarebbe stato ucciso per ordine di Putin. Motivo? Lo zar è pazzo… motivazione alquanto sciocca.

Inoltre, secondo la Pevchikh, Navalny libero avrebbe potuto rivelare dossier imbarazzanti per lo zar. Ma Putin non lo sapeva anche quando aveva deciso di liberarlo? Inoltre, quel materiale, sempre se c’è, è a disposizione della sua Fondazione, che può utilizzarlo indipendentemente dalla sorte di Navalny.

Così veniamo all’ovvio, cioè che era chiaro che la morte del dissidente avrebbe incendiato l’Occidente, rilanciando quella russofobia che stava languendo, come appunto è avvenuto. Putin potrà pur essere un pazzo, e non lo è, ma non è certo un idiota: avrebbe dato un ordine tanto masochista?

-----

L'AntiDiplomatico è un giornale online regolarmente registrato al Tribunale di Roma che subisce la censura di "fact-checker" di testate a noi concorrenti e dell'agenzia statunitense NewsGuard. C'è un solo modo per essere sicuri di rimanere sempre aggiornati con il nostro lavoro: cliccando qui.

Le più recenti da IN PRIMO PIANO

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

I 3 momenti che sanciscono il punto di non ritorno per l'Europa

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Da sempre nella storia esistono dei passaggi storici che segnano un punto di svolta per interi popoli e per interi continenti. Sovente questi passaggi sono legati...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa