Due notti di attacchi aerei da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati contro lo Yemen hanno lasciato intatta la maggior parte delle armi degli Houthi, ha riferito ieri il New York Times, citando due funzionari statunitensi.
Secondo le fonti, dopo gli attacchi occidentali contro una trentina di obiettivi del gruppo, di cui oltre il 90% colpiti, e l’eliminazione di oltre 60 missili e droni, gli Houthi dispongono ancora di oltre il 70% delle loro armi ed hanno la capacità di attaccare le navi nel Mar Rosso.
Localizzare gli obiettivi militari del gruppo si è rivelato più difficile del previsto, hanno spiegato i funzionari statunitensi, sottolineando che ciò è dovuto al fatto che le agenzie di intelligence occidentali hanno fatto poco per raccogliere dati sulla posizione delle armi Houthi negli ultimi anni. In seguito ai bombardamenti è stato possibile distruggere solo dal 20% al 30% delle armi del gruppo ribelle perché la maggior parte di esse sono montate su piattaforme mobili e possono essere facilmente spostate o nascoste.
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