Lo scorso 30 giugno , l'Assemblea dei Rappresentanti del Popolo della Tunisia ha approvato in tarda serata, un disegno di legge relativo all’apertura di un ufficio del Qatar Development Fund nel Paese, con 122 voti a favore, dodici contrari e un astenuto.
Da tempo la petromonarchia tenta di espandere la propria influenza in un Maghreb sempre più in crisi economica e sotto scacco di gruppi politici religiosi radicali, che si sono enormemente rafforzati dopo le "rivoluzioni" arabe.
Il parlamento tunisino ha approvato il progetto di legge in un clima di forte tensione, dovuto alla protesta dei membri del Partito dei costituzionalisti liberi (Pdl, di orientamento liberale), contrari all’approvazione del decreto.
Nella stessa sessione la loro leader, Abir Moussi che denunciava come con tale disego di legge poco chiaro in un parlamento a ranghi ridotti, si stesse perpetrando la svendita del paese al Qatar, è stata fisicamente attaccata (in video) da parte del deputato indipendente Sahbi Samara e succesivamente da un membro di Al Karama, gruppo politico religioso radicale vicino a Ennahda.
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