Romano Prodi tra menzogne e rimozione.
E' ormai una tradizione consolidata. Quando il centrosinistra vince delle elezioni appaiono sulla stampa le immancabili interviste ai padri nobili di questa parte politica: Prodi e D'Alema. Nulla riesce a darmi un moto di ilarità pari alla lettura del pensiero di queste persone. Ma questa volta Romano Prodi si è superato con un esercizio di rimozione dei fatti che meriterebbe uno scritto di un comitato di psicologi all'uopo convocati.
Prodi dice: "L'operaio guadagna 200 volte meno del manager e nessuno dice niente, 30 anni fa non lo avremmo accettato".
La risposta a queste domande è facile. Chi permise tutto questo è stato Romano Prodi che ora, a trenta anni di distanza, fa finta che certe cose siano accadute per opera della volontà di una malvagia divinità sumera. Non capisco se Prodi rimuova le sue storiche responsabilità politiche o se provi ancora a prenderci per i fondelli.
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