Quello che vi nascondono sugli aumenti dei tassi della BCE

30 Giugno 2023 09:00 Pasquale Cicalese


di Pasquale Cicalese


Il punto non è che si aumentino i tassi di interesse, nonostante ciò comporti il massacro dei mutuatari a tasso variabile e i debitori di credito al consumo sempre a tasso variabile. Il punto non è che ciò comporta il crollo dei consumi, la fermata dei già flebili investimenti, la recessione.

Tutto ciò è vero. Ma non si dice che hanno iniziato nel 2008 le stesse banche centrali con l'immissione enorme di liquidità che ha favorito gli speculatori in ogni settore, dall'immobiliare alle materie prime, fino all'asset inflation occidentale. Non si dice inoltre che l'aumento dei tassi serve a parare la fuga di capitali da questi paesi da parte di operatori di tutto il mondo, a seguito della confisca di 300 miliardi di dollari alla Russia. Ecco, c'è questo, sicuramente, e ciò è prioritario. Ma voglio farvi una riflessione: Fondo Monetario e Bce sostengono che è inflazione da profitti.

Contando sul risparmio eccessivo durante la pandemia, e della guerra, gli operatori economici, in luogo di diminuire i margini, come accadeva da decenni, per stabilizzare le quote di mercato, interne e mondiali, li hanno aumentati, approfittando del recente caro energia, che da febbraio però sembra parzialmente rientrare ed in ogni caso gli operatori economici hanno goduto di sussidi pubblici proprio per il caro energia. Tutto ciò porta il Fondo Monetario e la Bce a sostenere che, se prima l'inflazione storica era dovuta solo per 1/3 ai profitti, ora è diventata per 2/3, cioè il 75%. E non ci pensano ad abbassare i prezzi, avendo governi amici.

La tanto vituperata Prima Repubblica aveva il Comitato Inteministeriale Prezzi, proprio per dare un freno all'inflazione derivante dalla crisi del 1973 e per alcuni settori, prima pubblici, si stabilivano prezzi calmierati, specie nel settore dell'energia, dell'acqua, dei rifiuti, del gas. Ora tutti fanno quel che vogliono, banche, assicurazioni, capitale industriale, capitale commerciale, specie nel turismo post pandemia. Fino a quando arriverà il cortocircuito. Già ora chi ha risparmi li prende per vivere quotidianamente e chissà quanto durerà. Per chi non ne ha, beh, è l'inferno.

L'inferno del modo di produzione capitalistico e della guerra al salario, visto che di adeguare i salari non ci pensano proprio, specie da noi, dove è bestemmia persino il salario minimo.

Le più recenti da Le cicale e la formica

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

I 3 momenti che sanciscono il punto di non ritorno per l'Europa

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Da sempre nella storia esistono dei passaggi storici che segnano un punto di svolta per interi popoli e per interi continenti. Sovente questi passaggi sono legati...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa