Raphael Raduzzi - L'idea che circola nel nord Europa è chiara: fermare l'intervento della BCE e far intervenire il MES

di Raphael Raduzzi*

L'annuncio di ieri della BCE, che ha paventato il rischio di un aumento dei tassi d'interesse prima del previsto per via delle pressioni inflazionistiche, ha fatto schizzare il rendimento dei nostri titoli di stato.

Esattamente quel che dicevamo da mesi.

Più strano forse che non se ne accorgano quei giornaloni che per mesi hanno incensato il tocco magico di Draghi sullo spread - da lui stesso peraltro smentito in una delle tante conferenze stampa - e che adesso tacciono di fronte all'evidenza dei fatti: il rendimento dei titoli di stato, e quindi lo spread, non dipende da chi siede a Palazzo Chigi, ma dalla copertura offerta dalla Banca Centrale.

Era così ieri, è così oggi, e sarà così anche domani.

E in un anno il BTP a 10 anni è salito di 110 punti base, con un aumento dello spread che sfiora i 70 punti.

Anche oggi i rendimenti salgono, ma nessuno ve lo dice.

Detto ciò, veniamo al dunque.

L'inflazione è in risalita, forte risalita, è vero, ma al momento essa non sembra dipendere da pressioni inflazionistiche da domanda interna, quanto dal rialzo dei prezzi delle materie prime che siamo costretti ad importare (dall'energia - su tutte - a quei beni necessari nel processo produttivo, che oggi scarseggiano). In questo scenario, dunque, una stretta monetaria potrebbe servire a poco e, come nel 2011, rischia di far collassare la nostra economia.

In ogni caso, dubito che la BCE spingerà verso una stretta monetaria importante, cosa che succederà negli Stati Uniti, dove però le pressioni inflazionistiche da domanda sono reali e decisamente superiori a quelle a cui assistiamo in Europa o in Italia.

Tradotto: i cittadini in Italia non hanno i portafogli gonfi di denaro e i salari sono tutt'altro che in rapida espansione. Lo scenario più plausibile, ahinoi, è che al passo indietro della BCE faccia seguito un ritorno del mostro MES che finora era rimasto chiuso in cantina.

Lo ricordate? Ce ne eravamo quasi dimenticati, e invece nei prossimi mesi, o adirittura nelle prossime settimane questo spettro tornerà ad occupare le prime pagine dei giornali per via della sua riforma (peggiorativa) che casca giusto a fagiolo.

L'idea che circola nel nord Europa è chiara: fermare l'intervento della BCE e far intervenire il MES, per acquisire i nostri titoli di stato in cambio di un commissariamento della politica nazionale ancora più stringente di quello attuale. Se questo scenario si concretizzasse, tra "riforme" del PNRR e memorandum del MES potremmo dire addio in modo definitivo anche agli ultimi scampoli di sovranità nazionale che sono rimasti.

*Parlamentare di Alternativa. Post Facebook del 4 febbraio 2022

Le più recenti da Finanza

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pepe Escobar - Brics, preparatevi alla notizia bomba geoeconomica del 2024

  l'AntiDiplomatico è una testata online regolarmente registrata che subisce la censura su browser e social media per l'azione di una agenzia nordamericana di nome NewsGuard. Se vuoi rimanere...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa