Seul si appresta ad un voto decisivo

Con un'economia in progressivo rallentamento per la crisi del settore export e l'incubo di una Pyongyang nuclearizzata di sfondo, le elezioni del 19 dicembre in programma in Corea del Sud rappresentano uno spartiacque per la giovane democrazia. In un comizio di venerdì nella seconda città del paese, Busan, il leader del partito liberale dei Democratici Uniti, Moon Jae-in, ha annunciato che il candidato popolare indipendente, Ahn Cheol-soo, abbia deciso di abbandonare la campagna e gli ha fornito il sostegno per non spaccare il fronte liberale. Busan ha per anni beneficiato degli enormi investimenti compiuti dal vecchio regime militare, stabilito dal padre del candidato alla corsa presidenziale del partito al governo Nuova Frontiera, Park Geun-hye, Park Chung-hee ed era una roccaforte tradizionale del partito conservatore nato dalla tradizione autoritaria. Ma oggi è il principale “swing state”, secondo la definizione utilizzata dal professore della Soongsil University, Han Jung-hoon. La cancellazione di un nuovo aeroporto per Busan è stata l'ultima goccia di un malcontento crescente contro il governo dell'attuale presidente Lee. Al contrario, Moon, attivista studentesco imprigionato dall'ex regime ed a capo dello staff dell'ex presidente Roh Moo-hyun, acquisisce sempre maggiori consensi e dopo l'adesione di Ahn è largamente favorito a divenire il prossimo presidente del paese.
Dopo una progressiva riduzione dell'economia per la crisi del settore trainante delle esportazioni, gli elettori iniziano a chiedere una maggiore redistribuzione della ricchezza. Entrambi Moon e Park stanno basando la loro campagna sul concetto di “democrazia economica”, con la promessa di aumentare il welfare state e gli indennizzi per le fasce più povere della popolazione. La popolarità di Lee è crollata in modo repentino al termine della sua legislatura, soprattutto per i suoi legami con i poteri corporativi forti del paese. Per questo gli analisti sottolineano come Park abbia deciso di distaccarsi dai legami tradizionali del partito conservatore con le corporazioni economiche. Secondo i sondaggi, però, lo sforzo dovrebbe restare vano.

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