The Intercept - Gli Usa potrebbero fornire all'Ucraina proiettili all'uranio impoverito

“La Casa Bianca non è disposta a dire se gli Stati Uniti forniranno proiettili anticarro all’uranio impoverito all’Ucraina, secondo la trascrizione di una conferenza stampa, nonostante decenni di ricerche suggeriscano che l’ arma causi cancro e malformazioni congenite molto tempo dopo la fine dei combattimenti”. Così The Intercept racconta quanto avvenuto in un briefing del 25 gennaio, quando un giornalista ha interpellato sul punto dei funzionari non meglio specificati dell’amministrazione Usa, uno dei quali si è limitato a rispondere: “Non entrerò nei dettagli tecnici”.

“Bomba sporca”

In realtà, non si tratta né di un dettaglio né di qualcosa di tecnico, anzitutto perché l’utilizzo di tale “dettaglio”, ha avvertito la Russia, sarà considerato alla stregua dell’uso di una bomba sporca, con le conseguenze del caso. E di tecnico c’è ben poco quando si usano proiettili che possono essere considerati una sorta di arma biologica, di cui faranno le spese anche gli ucraini che gli Usa dicono di voler salvare, dal momento che le radiazioni non fanno distinzioni tra popoli.

La domanda posta dal cronista al briefing nasceva da una preoccupazione reale, dal momento che gli Stati Uniti hanno fatto ampio uso di tali proiettili nelle loro precedenti invasioni, perché sono ottimi per bucare le corazze dei tank o per violare bunker, dal momento che l’uranio impoverito, prodotto con materiale di scarto delle centrali atomiche, è un materiale molto pesante e resistente.

Gli effetti dell’uranio impoverito sono riferiti nel libro di A. B. Abrams: Atrocity Fabrication and Its Consequences: How Fake News Shapes World Order. Il contenuto di tale libro è riferito, in estrema sintesi, da Military Warch: “L’impatto ambientale dell’utilizzo dei proiettili all’uranio impoverito può essere disastroso, dal momento che le particelle radioattive emesse nell’aria quando vengono utilizzati hanno un’emivita di oltre quattro miliardi di anni. La polvere, facilmente inalabile, può arrivare a oltre 40 km dal luogo dell’impatto” contaminando in tal modo un’area molto estesa.

Effetti devastanti a lungo termine

“Gli effetti dei bombardamenti all’uranio impoverito furono osservati durante la Guerra del Golfo. Il comandante della Royal Navy britannica Robert Green riferì: che [dopo il loro utilizzo] “nella popolazione irachena. soprattutto nel sud, nelle aree prossime ai campi di battaglia, [si registrò] un’ondata di malattie inspiegabili, in particolare tumori e deformità genetiche tra i neonati“.

“Un rapporto confidenziale delle Nazioni Unite sulle armi all’uranio impoverito trapelato nel maggio 1999 concludeva in modo simile: ‘Questo tipo di munizioni è prodotto da scorie nucleari e il suo uso è molto pericoloso’. Nella successiva guerra irachena, avvenuta un decennio dopo, la città di Falluja fu pesantemente bombardata dalle forze statunitensi con proiettili all’uranio impoverito”.

“Il professor Chris Busby fu uno degli autori di uno studio condotto su 4.800 residenti di Fallujah e ha descritto la connessione tra il bombardamento e il rapido aumento di tumori e malformazioni congenite in questo modo: ‘Per produrre un effetto come questo, nel 2004, quando si + svolto l’attacco, deve essersi verificata un’esposizione mutagena molto importante’. E ha concluso che la causa di quelle malattie doveva essere fatta risalire a un qualche tipo di arma all’uranio”.

“L’indagine su Fallujah, condotta da 11 esperti, che ha riguardato oltre 700 famiglie, ha concluso che gli effetti sulla popolazione sono stati ‘simili a quelli dei sopravvissuti di Hiroshima, i quali furono esposti alle radiazioni ionizzanti della bomba e all’uranio nel fallout successivo’. Si è scoperto poi che armi all’uranio impoverito hanno avuto effetti molto simili in Jugoslavia e sono state utilizzate anche in Siria, nel corso di alcuni attacchi condotti dalle forze statunitensi”.

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