Uganda: 3° Summit del Sud per la riforma del sistema finanziario globale

23 Gennaio 2024 15:43 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Domenica si è aperto in Uganda il 3° Summit del Sud, con i leader del Sud globale che hanno chiesto una riforma del sistema finanziario globale, che hanno definito come ingiusto nei confronti dei Paesi in via di sviluppo.

L'incontro, della durata di due giorni, si svolge all'insegna del tema "Non lasciare nessuno indietro" e si prevede che porterà una nuova dinamica alla cooperazione tra i 134 Stati membri. Il Vertice del Sud è l'organo decisionale supremo del Gruppo dei 77 (G77), istituito nel giugno 1964.

Salvador Valdes Mesa, vicepresidente di Cuba e presidente uscente del G77, ha dichiarato che il forum si inserisce in un momento in cui le nazioni in via di sviluppo si trovano ad affrontare sfide complesse negli affari globali.

Mesa ha esortato gli Stati membri a rimanere uniti e a dare una risposta collettiva all'attuale ingiusto ordine economico globale.

Il presidente ugandese Yoweri Museveni, anche presidente entrante del G77, ha dichiarato che il gruppo deve rimanere fermo nel chiedere che i propri Paesi ricevano un trattamento equo nel sistema finanziario globale.

Museveni ha affermato che gli istituti di credito internazionali, come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, devono rivedere le condizioni di prestito ai Paesi in via di sviluppo senza imporre loro condizioni.

"Sosteniamo l'urgente riforma dell'architettura finanziaria internazionale per garantire che sia adatta a rispondere alle esigenze di finanziamento dei Paesi in via di sviluppo", ha dichiarato Museveni.

"A nostro avviso, le istituzioni finanziarie internazionali e le banche multilaterali di sviluppo devono sostenere le priorità nazionali dei Paesi in via di sviluppo senza imporre condizioni che violino la sovranità di questi Paesi", ha aggiunto.

Quindi, il 3° Summit del Sud in Uganda rappresenta un importante momento di riflessione e azione per i leader dei Paesi in via di sviluppo. Il tema "Non lasciare nessuno indietro" evidenzia la non eludibile necessità di una riforma del sistema finanziario globale, fortemente ingiusto nei confronti delle nazioni meno sviluppate e in via di sviluppo. L’appello per un riesame delle condizioni di prestito da parte delle istituzioni finanziarie internazionali riflette la determinazione dei Paesi in via di sviluppo a difendere la propria sovranità. Il Summit pianta quindi i semi per una collaborazione più robusta tra i 134 Stati membri, con l'obiettivo di plasmare un ordine economico globale più giusto e inclusivo.

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