Una democrazia si può ancora dire tale quando nega dei diritti costituzionali?


di Raoul Kirchmayr*

Quando Derrida aveva introdotto la nozione di "autoimmunità" dei sistemi politici, con particolare e naturale riferimento alla democrazia, stava ponendo una questione che, a nostra volta, non possiamo non porci, non oggi ma sempre: fino a che punto una democrazia può tollerare la repressione sistematica della diversità d'opinione politica?

Una democrazia si può ancora dire tale quando nega dei diritti costituzionali?

Da tempo si discute di "crisi della democrazia", ed è molto difficile continuare a tenere gli occhi chiusi sul fatto che l'establishment politico-economico-mediatico non ammette altra visione del mondo che la propria, cioè politiche di aggressione fuori e politiche di repressione dentro, secondo uno schema vetusto del Novecento.

Il paese che arresta, manganella, incarcera studenti e professori è un paese che celebra in modo macabro e inconsapevole la propria fine. Gli USA non hanno nulla più da insegnare a nessuno, né politicamente né culturalmente, se non la militarizzazione crescente della società. Se queste immagini fossero state girate in Bielorussia o in Cina ci sarebbero servizi tv e giornalistici a tutto spiano a ricordarci i valori della democrazia. Invece, sono lo specchio dell'Occidente.

Pensateci, perché con il "premierato" dei neofascisti e delle destre non andrà meglio.

Il video è stato girato da Patrick Quinn alla Emory University di Atlanta, in Georgia, dove la polizia ha impiegato gas lacrimogeni e proiettili di gomma prima di procedere all'arresto violento dei manifestanti.




*Post Facebook del 27 aprile 2024

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