Venezuela: previsto lo sblocco di 3 miliardi di dollari sequestrati all'estero a causa delle sanzioni

A causa delle criminali sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai suoi vassalli al Venezuela, il paese latinoamericano si trova con cospicui fondi bloccati all’estero. La lunga battaglia intrapresa da Caracas per vedere sbloccate le proprie risorse illegalmente sequestrate sembra essere giunta a un punto di svolta: secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo El Pais, è previsto lo sblocco nelle prossime settimane di fondi venezuelani bloccati all’estero pari alla cifra di 3 miliardi di dollari.

Secondo le fonti, i 3 miliardi saranno gestiti dalle Nazioni Unite (ONU) e saranno destinati a opere igienico-sanitarie per migliorare la vita dei venezuelani.

Questi fondi saranno utilizzati per finanziare progetti di elettricità, acqua, sanità e istruzione in Venezuela.

"Guterres è pronto. È ora di contare su quei soldi", hanno dichiarato le fonti al quotidiano spagnolo.

Lo sblocco di questi fondi venezuelani era stato concordato lo scorso novembre durante i colloqui tra il governo bolivariano e l'opposizione in Messico. Tuttavia, l'opposizione non ha ancora restituito il denaro.

Secondo i media, il rilascio di questi fondi servirebbe a riprendere i colloqui tra il governo e l'opposizione negli Stati Uniti. Tuttavia, le autorità di Caracas hanno più volte ribadito che, affinché ciò avvenga, è necessaria la revoca delle sanzioni e il rilascio del diplomatico Alex Saab.

A questo proposito, il presidente colombiano Gustavo Petro ha proposto agli Stati Uniti di sbloccare i diritti speciali di prelievo (DSP) del Venezuela presso il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Di farlo attraverso la Corporazione Andina di Sviluppo (CAF) per aumentare gli investimenti sociali nel Paese.

Attraverso il suo account sul social network X, Petro ha festeggiato il fatto che l'ONU e gli Stati Uniti abbiano fatto un passo per sbloccare i fondi venezuelani.

"Propongo al Venezuela e agli Stati Uniti di sbloccare i DSP (Diritti Speciali di Prelievo) del Venezuela presso il Fondo Monetario Internazionale, che sono di sua proprietà, e di farli transitare attraverso la Corporazione Andina di Sviluppo, CAF, verso il Venezuela per lo stesso scopo”, ha affermato il leader colombiano che da tempo è impegnato affinché siano rimosse le sanzioni che gravano su Caracas.

Ha quindi ribadito la richiesta che il Venezuela venga liberato dal fardello sanzioni, ridurre le emissioni di metano e porre fine all'esodo attraverso la giungla del Darien verso gli Stati Uniti.

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