Referendum in Olanda. Poroshenko dall'Ucraina si prende gioco della "democrazia" europea


In Olanda la popolazione ha espresso un chiaro no. Il 65% dei cittadini che ieri si sono recati alle urne si sono opposti ad un accordo di associazione con i golpisti neo-nazisti di quell'Ucraina oggi stato fantoccio della Nato ai confini con la Russia.

Servirà a qualcosa la decisione democratica di un paese membro del regime di Bruxelles?

Ma chiaramente no e il golpista Poroshenko lo sa benissmo. Leggiamo dall'Ansa le sue dichiarazioni.

L'Ucraina proseguirà il suo processo di integrazione europea nonostante la vittoria dei 'no' all'accordo Ue-Ucraina (già entrato in vigore l'1 gennaio) in un referendum in Olanda il cui risultato non è vincolante e in cui il quorum del 30% è stato leggermente superato: lo ha dichiarato il presidente ucraino Petro Poroshenko durante una visita ufficiale in Giappone. "Continueremo il nostro movimento verso l'Ue", ha affermato Poroshenko.
All'interno del regime di Bruxelles, Berlino e Francoforte, il voto popolare è un feticcio solamente. Schauble a Varoufakis, nel ricordo dell'ex ministro delle finanze greco di ieri sul Guardian, dichiarava senza mezzi termini che la democrazia e la sovranità in Europa era finita. Il referendum greco dell'estate scorso lo ha dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio.

Il voto democratico e popolare olandese di ieri non sarà certo l'eccezione che conferma la regola. E da Kiev lo sanno benissimo.

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