Sirte città perduta, ma ISIS in Libia è una minaccia circoscritta. Generale Paolo Serra


Mercoledì 13 aprile, alle ore 9, il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione ha svolto l'audizione del Generale Paolo Serra, Senior Military Advisor Unsmil, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell'area Schengen, con particolare riferimento alle politiche dei Paesi aderenti relative al controllo delle frontiere esterne e dei confini interni.
"In Libia ci sono un milione di potenziali migranti. Aiutando il Paese a ricostruire il tessuto economico, agricolo ed industriale, queste persone non avranno più ragione di muoversi", ha detto il Generale Serra.

In merito alla presenza del'ISIS nel paese libico, il consigliere militare dell'inviato speciale Onu in Libia, Martin Kobler, ha dichiarato che "Fonti americane parlano di 5-6mila militanti dell'Isis in Libia, noi non abbiamo riscontri, ma sicuramente sono intorno a 3mila e si sono inseriti nella zona di Sirte, occupando villaggi o mettendoli sotto pressione con attentati".
Il Generale ha precisato che "l'espansione dell'Isis intorno a Sirte non è progredita così come si era immaginato e ciò mi fa pensare che il numero dei militanti sia rimasto quello classico, cioè intorno a 3mila. Non ci sono inoltre evidenze che lo Stato Islamico partecipi al traffico migranti, gestito da network transnazionali"

"Sirte è ormai una città perduta, dove ci sono esecuzioni in piazza tutti i giorni con gente che guarda e applaude, mentre a Derna i vecchi della città hanno trovato la forza di combattere e mandare via l'Isis. La comunità internazionale ha una grossa responsabilità. Con il Governo di unità nazionale la Libia deve prima contenere, poi combattere e vincere questa battaglia".

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