Ma come si fa a scrivere ancora che sono "aiuti alla Grecia"?

Sui giornali italiani, letto uno letti tutti chiaramente, questa mattina la notizia è “Grecia, Eurogruppo: accordo sull'alleggerimento del debito”. E questo il senso di ogni articolo: “Al termine di una maratona di quasi 12 ore trovata una soluzione di compromesso: taglio dal 2018 come richiesto da Berlino. Il Fmi parteciperà al programma di salvataggio. Garantiti ad Atene nuovi aiuti per 10,3 miliardi”. Meglio di tutti, fa il Fatto Quotidiano che scrive come dopo 11 ore di trattative “Atene ha strappato il terzo pacchetto di prestiti“.
Dopo la resa di Syriza con Tsipras nuovo luogotenente della Troika nel paese e il massacro sociale che continuerà nei prossimi anni, è incredibile come la stampa italiana parli ancora di “aiuti” e di “piano di salvataggio”. Recentemente, la “European School of Management and Technology” (scuola europea di gestione e tecnologia ndVdE), dopo aver analizzato i primi due programmi di salvataggio della Grecia, ha concluso che più del 95% dei 215,9 miliardi di euro usati per pagare i vecchi debiti, sono serviti a pagare interessi e a ricapitalizzare le banche greche. Secondo Handelsblatt , questa nuova ricerca prova che meno del 5% dei soldi ricevuti dalla Grecia nell’ambito dei due programmi di salvataggio sono in effetti finiti nelle casse dello stato.
Il 95% di quelli che nello stupro semantico costante dei nostri tempi sono stati definiti "aiuti" alla Grecia sono finiti per il salvataggio delle banche, quegli istituti francesi e tedeschi principalmente che hanno ridotto il paese al collasso. Dell'esperimento sociale applicato in Grecia, non si parla più. Tsipras è divenuto Samaras e il topo da laboratorio prosegue tra austerità e tagli.

Invece sui giornali italiani compare la notizia dei nuovi “aiuti” e, tragica ironia, i burocrati Dijsselbloem e Moscovici esultano al "successo": “Abbiamo voltato pagina insieme in questa lunga storia del programma greco, c’è voluto un lavoro intenso, non era facile”. Moscovici si riferisce all'alleggerimento del debito. La futura partecipazione del Fondo monetario internazionale al salvataggio della Grecia non è sicura al 100 per cento, precisa il presidente dell'Eurogruppo. Che, come preteso da Berlino, inizierà dal 2018. Cosa resterà della Grecia nel 2018?

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