La strategia dell'Italia per un esercito europeo

L'Italia ha elaborato una propria strategia per la creazione di una "forza europea" che va oltre le proposte franco-tedesche in materia di integrazione di difesa.

In un documento informale, visionato da EUobserver e predisposto in vista della riunione dei ministri della Difesa a Bratislava domani 27 settembre, si legge che l'UE dovrebbe creare una " forza europea potente e utilizzabile che può anche essere impiegata a sostegno delle operazioni NATO o ONU ".

Questa "forza europea multinazionale permanente" (FEM)dovrebbe essere creata da "Stati membri disposti a condividere le forze e strutture di comando e controllo". Alla forza dovrebbe essere offerto "in modo permanente" un nuovo quartier generale militare dell'UE.

E' inoltre prevista ancora una più profonda integrazione in futuro. Nel documento si legge infatti che "la FEM rappresenterà il nucleo iniziale di una futura forza europea integrata".

L'Italia non ha menzionato la Brexit, ma ha detto che il suo progetto "avrebbe un forte impatto politico, in quanto esprimerebbe la nostra disponibilità a rilanciare l'integrazione europea".

Si dice che un "salto di qualità", nella collaborazione militare dell'UE è necessario per "evitare l'irrilevanza".
Nel documento si legge anche che "a fronte delle minacce esterne e interne alle società, l'UE deve trovare risposte efficaci alle crescenti preoccupazioni dei nostri cittadini, a cominciare con la sicurezza e la difesa."

L'Italia riconosce tuttavia che alcuni Stati membri non vogliono creare un esercito europeo e che le sue idee richiederebbero una "visione politica", "una nuova e più ambiziosa agenda politica europea", e "nuove prospettive politiche".

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