Partito comunista spagnolo: "La politica repressiva di Rajoy rende impossibile il dialogo. Si deve dimettere"


Dichiarazione del Partito Comunista di Spagna (PCE) | da pce.es

Traduzione di Marx21.it


Il Partito Comunista di Spagna ritiene che la decisione della Corte Nazionale di incarcerare senza cauzione Jordi Sánchez e Jordi Cuixart, responsabili di Omnium Cultural e della ANC, accusati di un possibile delitto di sedizione, renda evidente che il Governo del PP, mediante, in questo caso, lo strumento della Procura, mantiene la sua politica repressiva in Catalogna. Mariano Rajoy continua a cercare di creare un clima di tensione che renda impossibile il dialogo come modo per risolvere pacificamente il problema catalano.



Incarcerare rappresentanti della società civile catalana è un altro passo che conferma il carattere autoritario e repressivo del Governo di Mariano Rajoy, che si è già dimostrato nel modo di agire dei corpi e delle forze di sicurezza dello Stato, lo scorso 1° ottobre, un Governo che perseguita e imprigiona chi gli si oppone.

In tal senso, la detenzione di questi dirigenti dei cittadini non è un caso isolato, e va ricordato come la persecuzione poliziesca e giudiziaria contro diverse centinaia di sindacalisti, attivisti sociali e contro migliaia di giovani metta in evidenza il fatto che si sta cercando di criminalizzare coloro che si oppongono agli attuali governanti.

Il PCE, che non è d'accordo né con la Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza né con l'applicazione dell'art. 155 per interferire nell'autonomia catalana, sostiene ancora una volta la necessità di ricercare una soluzione negoziata, che permetta al popolo catalano di decidere liberamente e democraticamente il proprio futuro.

Denunciamo anche che con questi fatti il Governo del PP cerca di sfruttare il clima creato intorno al processo catalano, per attivare lo scontro tra i popoli dello Stato, aprendo la porta allo sviluppo di valori xenofobi e alla rottura della convivenza dei cittadini.

In tal senso il PCE chiede alle forze democratiche di occupare le strade e le piazze dello Stato in difesa della democrazia e per la solidarietà tra i popoli, di riempire le strade e le piazze per denunciare coloro che vogliono fare una guerra delle bandiere per nascondere la corruzione, la perdita di diritti sociali e lavorativi e il degrado dei servizi pubblici.

Stiamo affrontando una questione che riguarda la difesa delle libertà pubbliche che oggi colpisce la Catalogna, come ieri aveva colpito quelli che partecipavano a uno sciopero e domani potrà colpire coloro che lottano contro l'ordine stabilito con metodi pacifici, e per questo ribadiamo la necessità di evitare che Mariano Rajoy resti un altro giorno alla Presidenza del Governo, e ci impegniamo perché i nostri rappresentanti pubblici facciano presente alle istanze internazionali la situazione di degrado della democrazia provocato dal Governo del PP, e si attivino affinché siano liberati coloro che oggi sono incarcerati.

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