di Stefano Porcari - Contropiano
Sono stati diffusi gli aggiornamenti del sondaggio Eurobarometro che periodicamente rileva le opinioni delle persone nei paesi aderenti all’Unione Europea. Il sondaggio ufficiale è del maggio 2017, ma in questi giorni d’ottobre, dove in previsione delle elezioni tutto deve volgere al positivo, i mass media italiana hanno diffuso i dati di un aggiornamento della rilevazione periodica.
E’ quasi incredibile come i mass media abbiano completamente rimosso i dati negativi. Uno di è la percezione che stare nell’Unione Europea sia un bene, una percezione che in Italia è arrivata solo al 35% degli intervistati (su una media europea del 57%) due punti in più del 2016 ma comunque una minoranza. Quelli che affermano esplicitamente che sia un male sono il 24% dei cittadini italiani mentre scende al 14% la media europea di chi la pensa così (un punto in più del 2016).
Per “metterci un pezza” e continuare a diffondere una narrazione che omette parti fondamentali della verità, viene invece amplificato esclusivamente l’aumento della voglia di un Parlamento Europeo “più forte” da parte della società italiana. Il 37% degli intervistati in Italia ha una percezione positiva di Strasburgo (la media Ue è più bassa, 33%) e addirittura il 47% vorrebbe un parlamento europeo più forte. Il 52% mostra interesse per le elezioni europee del 2019.
Insomma se qualcuno volesse avere il polso di come la gabbia dell’Unione Europea viene percepita dalla società italiana, su giornali e telegiornali troverebbe solo dati parziali e manipolanti. E’ questo il motivo dell’urgenza di una “operazione verità nel paese” sulla base del quale la Piattaforma Eurostop sta chiamando ad una manifestazione nazionale il prossimo 11 novembre a Roma, nella giornata successiva allo sciopero generale del sindacalismo di base e conflittuale del 10. Sabato 21 ottobre ci sarà una riunione nazionale per discutere della manifestazione con tutte le realtà interessate a costruirla. Spezzare questo sistema di menzogne e manipolazione della realtà è ormai una emergenza politica e democratica.
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