Cosa può succedere ora in Germania?

Oggi il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeir ha incontrato il leader della SPD Martin Schulz nella speranza di convincerlo a iniziare i colloqui con Angela Merkel per formare un’altra volta la Grosse Koalition. Per Schulz accettare significherebbe rimangiarsi la parola dopo neanche due mesi, tuttavia è possibile che la SPD accetti di supportare almeno un governo di minoranza.

Ma le cose non sono così semplici.

All’interno della SPD c’è una corrente che possiamo definire “di destra” nota come Seeheimer Kreis. Questo gruppo è stato fondato nel 1974 ed è la corrente di pensiero che ha guidato l’allontanamento del partito dal pensiero economico keynesiano negli anni successivi alla sua fondazione, la versione tedesca di quel processo che ha portato politiche economiche liberiste al centro del pensiero di tutti i principali partiti delle sinistre europee. Questa corrente non è maggioritaria nel partito, ma è molto influente e Schulz ne è un membro “passivo”, nel senso che ne subisce l’influenza senza esserne un esponente. Il gruppo è favorevole alla Grosse Koalition ma non è in grado di imporla alla leadership del partito, che è contraria, quindi è possibile che Schulz si liberi dalle pressioni con un referendum tra i membri della SPD. Probabilmente questa consultazione confermerebbe la decisione contraria della leadership, ma la SPD sembra comunque molto divisa. Klaus-Uwe Benneter, l'ex segretario generale dell'SPD, ha affermato che una grande coalizione, l’ennesima a uso e consumo del successo personale di Angela Merkel, sarebbe la pietra tombale sul destino del partito.



Oltre a questo, bisogna considerare che una Grosse Koalition non sostenuta appieno da tutti i parlamentari della SPD potrebbe non funzionare. Nell’ultimo Bundestag CDU/CSU e SPD avevano circa l’80% dei parlamentari, adesso invece avrebbero “solo” il 56% dei seggi (399 su 709). Numeri sufficienti per governare, ma non se c’è una divisione all’interno dei gruppi parlamentari. Come illustrato nella precedente analisi, durante i primi due turni di votazione per il Cancelliere la Merkel ha bisogno di una maggioranza assoluta, ma il voto è segreto. È possibile gli scontenti della CDU/CSU (quelli che vorrebbero un passo indietro della Merkel) e gli scontenti della SPD (quelli che non vogliono un’altra Grosse Koalition) nel segreto dell’urna potrebbero negare il sostegno alla Merkel, trascinando la nomina del Cancelliere al terzo turno dove è sufficiente la sola maggioranza relativa. In pratica, anche l’eventuale Grosse Koalition 3.0 sarebbe de facto un governo di minoranza.

Ed è qui che la faccenda diventa ancora più interessante. Il gruppo parlamentare di AfD sta alla finestra a guardare gli avversarsi mentre prepara la sua strategia. Un governo di minoranza di Angela Merkel – che come abbiamo visto sarebbe tale anche anche con una Grosse Koalition 3.0 – si troverebbe nella posizione di dover accettare a volte l’appoggio di AfD, cosa che sposterebbe la CDU/CSU sempre di più verso posizioni destra trasfigurando definitivamente il profilo del partito modellato dai governi della Merkel. Se lo scenario può sembrare troppo audace, è bene sapere che AfD ha già sostenuto il governo nella votazione per rinnovare alcuni dei sette mandati della Bundeswehr all’estero. Se il risultato dell'attuale processo politico fosse un governo di minoranza, o se il governo attuale dovesse continuare a trascinarsi, l'AfD potrebbe diventerebbe sempre più importante usando la tattica di presentare proposte parlamentari allettanti per i membri del partito di governo CDU/CSU e per alcuni partiti di opposizione come i liberali della FDP.

Questa situazione di stallo potrebbe sbloccarsi solo con un passo indietro di Angela Merkel, ma dopo tanti anni la Bundeskanzlerin ormai considera la guida del governo tedesco un suo diritto naturale e non sembra intenzionata muoversi da lì. Teoricamente, in Germania le cose potrebbero anche rimanere esattamente come sono adesso. Formalmente e sostanzialmente il Bundestag è del tutto operativo e si può andare avanti a oltranza con questa vita parlamentare a geometria variabile aspettando che la SPD risolva il dibattito interno descritto sopra, o addirittura arrivare fino a fine legislatura, logorando i grandi leader e i grandi partiti che perderebbero legittimità politica trincerati dietro a quella che sarebbe grande coalizione mascherata, a beneficio delle forze nuove come AfD o Christian Lidner di FDP che potranno influire sul processo legislativo solo quando farà comodo senza doversi compromettere. Comunque vada, la storica architettura tedesca è giunta al termine, e non è ancora nata una nuova.

Proprio come in Italia, anche se in Germania accade tutto più in fretta.

Per capire meglio cosa vogliono i partiti che siedono nel parlamento più importante dell’Unione Europea – cioè il Bundestag a Berlino e non gli abusivi passacarte di Bruxelles – ecco una lista delle principali proposte politiche presenti nei programmi presa da una sintesi di Bloomberg. Se ci perdete un po’ di tempo scoprirete alcune delle combinazioni possibili sui singoli temi.

CDU/CSU

- Euro: nessuna condivisione del debito. Mantenere l’euro. La Merkel è aperta al bilancio comune dell’Eurozona e al fondo monetario europeo

- Tasse/Economia. taglio d'imposta di 15 miliardi di euro, nessuna tassa sui ricchi. Equilibrio di bilancio, finanziamento governativo della ricerca e sviluppo

- Russia: la Merkel ha chiesto che le sanzioni rimangano attive fino a quando il cessate il fuoco in Ucraina orientale non sarà attuato

- USA, Trump: gli Stati Uniti sono il partner più importante al di fuori dell'Europa, anche se meno affidabili rispetto al passato. Combattere il commercio sleale

- Difesa: raggiungere l'obiettivo della NATO di aumentare la spesa per la difesa fino al 2% del Pil entro il 2024

- Rifugiati: Mantenere basso l'afflusso di profughi, rendere più rapide l’espulsione degli irregolari

- Energia/Clima: perseguire la strategia di sussidio alle energie rinnovabili ma tenere basso il costo della corrente elettrica, rispettare l'accordo sul clima di Parigi. Nel lungo periodo smettere di usare centrali a carbone.

SPD

- Euro: creare un budget dell’Eurozona e un fondo monetario europeo. Mantenere l'euro, abolire l'austerità

- Tasse/Economia: riduzione delle tasse della classe media per 10 miliardi di euro, aumento delle imposte sul reddito superiore a 250.000 euro. Aumentare la spesa per le infrastrutture, l’assistenza all'infanzia e l’edilizia pubblica

- Russia: ridurre gradualmente le sanzioni, in linea con i progressi dell'accordo sull'Ucraina

- U.S./Trump: gli Stati Uniti sono il partner più importante al di fuori dell'Europa, indipendentemente da chi è il presidente. Le distorsioni commerciali richiedono contromisure comunitarie

- Difesa: non aumentare la spesa per la difesa al 2% del Pil, aumentare la spesa per la difesa in egual misura a quella per lo sviluppo internazionale

- Rifugiati: diritto di asilo intoccabile, ma rafforzare le contromisure, comprese le deportazioni e i controlli alle frontiere della UE

- Energia/Clima: elaborare modelli alternativi per finanziare la strategia delle rinnovabili. Rispettare gli accordi sul clima di Parigi

FDP

- Euro: no alla condivisione del debito, consentire l’uscita di alcuni paesi dall’Eurozona. Porre fine alla politica di tassi bassi della Bce

- Tasse/Economia: tagliare le tasse per 30 miliardi di euro, abbassare il debito pubblico

- Russia: mantenere le sanzioni per punire la Russia fino a indurre Putin a smantellare l’occupazione russa della Crimea,

- USA/Trump: difendere il commercio internazionale ma evitare l’anti-americanismo, sostenere il TTIP e rafforzare l’Unione Europea

- Difesa: innalzare le spese combinate per la difesa, la politica estera e lo sviluppo internazionale fino al 3% del Pil

- Rifugiati: sistema a tre livelli con asilo politico, diritti temporanei per i rifugiati di guerra e gli immigrati regolari

- Energia/Clima: mantenere i sussidi per l’energia pulita fino a scadenza, ridurre le tasse che finanziano il trasferimento di energie rinnovabili

AfD

- Euro: uscire dall’Eurozona, preparare il ritorno al marco tedesco

- Tasse/Economia: tagliare le tasse alle classi medie e basse, pensionamento con tutti i benefit dopo 45 anni

- Russia: rimuovere le sanzioni, rafforzare i legami economici con Mosca

- USA/Trump: gli Stati Uniti sono l’alleato più importante, ma la Germania ha bisogno della sua strategia per la sicurezza

- Difesa: rafforzare la NATO, ristabilire la coscrizione obbligatoria abolita durante i governi Merkel

- Rifugiati: chiudere i confini tedeschi all’immigrazione incontrollata

- Energia/Clima: uscire dagli accordi di Parigi, terminare immediatamente i sussidi alle energie rinnovabili.


Federico Bosco

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