Politici spiati, nuove rivelazioni dal Processo Occhionero. Oltre 3,5 milioni di mail spiate (per conto di chi?)


A proposito di reti, spionaggio, hacker e pericolo per la democrazia. Vi ricordate dei fratelli Occhionero, arrestati il 9 gennaio scorso con l'accusa di aver avviato un'attività di cyberspionaggio, aver penetrato siti istituzionali e spiato l'email di due ex presidenti del Consiglio e decine di politici, generali, funzionari di Stato e imprenditori? Gli investigatori hanno accertato che i due gestivano una rete di computer (botnet), infettati con un malware chiamato 'Eyepyramid'.


Dall’Ansa apprendiamo oggi inquietanti novità dal processo in corso:

Oltre tre milioni e mezzo di mail carpite e seimila persone spiate dal 2004. Questi i numeri della nuova inchiesta a carico dei fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero, gia' a processo con l'accusa di aver avviato un'attivita' di cyber spionaggio su larga scala, ai quali adesso la Procura contesta anche l'accusa di spionaggio politico.


Mentre i giornali hanno aperto montagne di “inchieste” sul nulla su presunte reti, oggi apprendiamo che Occhionero ha spiato sei mila persone per un totale di oltre tre milioni e mezzo di email. Si ma per conto di chi?

Giulio Occhionero è legato – scriveva Huffington Post Italia“con gli ambienti della massoneria italiana”, in quanto membro della loggia ‘Paolo Ungari – Nicola Ricciotti Pensiero e Azione’ di Roma, della quale in passato ha ricoperto il ruolo di maestro venerabile, parte delle logge di Grande Oriente d’Italia”. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare di uno dei due fratelli arrestati per Cyberspionaggio dopo le indagini della Polizia postale.

Chiara Giannini per “il Giornale” scriveva poi: “Negli ambienti vicini all' intelligence italiana sembra lo sappiano tutti: «Giulio Occhionero era un collaboratore della Cia». Insomma, se non un agente, almeno qualcuno che aveva rapporti costanti con l' agenzia Usa, che lo avrebbe usato per ottenere informazioni. L' ingegnere, nel campo dell' hackeraggio informatico, è pressoché sconosciuto. Lo conoscono molto bene, invece, in certi ambienti legati al mondo americano a Roma.” E concludeva l’articolo in questo modo: “L'arresto di Occhionero e della sorella è avvenuto proprio nei giorni dell'addio di Barack Obama e dell' insediamento di Donald Trump. L'ipotesi è che l' amministrazione uscente abbia cercato di coprire in ogni modo lo scandalo sull'«amico» Renzi, ma con il cambio della guardia questa sorta di «protezione» sia venuta meno.Intanto i palazzi romani tremano, perché si teme che all' interno dell' intelligence italiana qualche falla ci sia.”


Anche Qui Finanza riportava in quei giorni:

Per chi raccoglievano informazioni Giulio e Francesca Occhionero? A chi giovava il notevole materiale informativo raccolto illegalmente dai due fratelli? E’ ciò che si sta cercando di capire dopo aver disegnato il quadro delle attività degli Occhionero, rampolli della Roma bene con interessi in Usa (Francesca ha anche la cittadinanza americana, Giulio è notoriamente legato alla Massoneria) e Londra, dove aveva base la loro società benchè l’attività spionistica fosse tutta concentrata a Roma. Secondo gli spifferi di ambienti vicini all’intelligence “Giulio Occhionero era un collaboratore della Cia”. L’ ingegnere, nel campo dell’hackeraggio informatico, è infatti pressoché sconosciuto. Lo conoscono molto bene, invece, in certi ambienti legati al mondo americano a Roma. Mondo che si sarebbe appoggiato al lavoro di Occhionero per tenere monitorata la situazione politico/economica di un paese che in prospettiva, fra stipendi bassi e disoccupazione alta, fa gola. Chi ha avuto modo di conoscerlo ne parla come di un “tipo schivo e strano”, uno che in vacanza si affittava ville intere da solo, che aveva pochi amici, quasi tutti legati a certe realtà, che frequentava gente dell’alta finanza e della società bene americana trapiantata in Italia.


E, infine, Daniele dell'Orco scriveva:

"C’è la Cia, ovvero la Central Intelligence Agency americana dietro alle malefatte di Giulio e Francesca Maria Occhionero, i due fratelli romani accusati di aver spiato per anni le caselle di posta elettronica di numerosi politici, economisti, funzionari istituzionali: l’ingegnere nucleare ha negato agli inquirenti le password di accesso al server in Minnesota (Usa) utilizzato, secondo gli inquirenti di Roma, per allocare parte dei dati carpiti.

[....]


Ma perché la Cia avrebbe interesse ad acquisire informazioni su un così ampio numero di italiani? Pare, secondo ambienti vicini agli inquirenti, che siano «semplici» fini di spionaggio internazionale. Insomma, sapere l’andamento dell’Italia per prevedere anche mosse economico finanziarie e agevolare qualcuno nel controllo dei mercati.
Il piano, c’è da scommettere, rientra in quella strategia ormai di lungo corso riconducibile al Datagate che esplose nel 2013, quando Edward Snowden raccontò al Guardian come funzionava il sistema di sorveglianza della National Security Agency. Obama in pratica metteva in fila una bel numero di nazioni, nomi di capi di governoe di stato, organizzazioni politiche ed economiche internazionali, società multinazionali e imprese straniere e americane, e tanti, tanti, ma proprio tanti semplici cittadini. Non solo controllo per la sicurezza, ma anche e soprattutto raccolta di informazioni utili alla politica estera americana. Il presidente uscente, aveva dapprima persino difeso l’operato della NSA salvo poi correggere il tiro e annunciare importanti limitazioni all’apparato orwelliano a stelle e strisce. Anche perché negli Stati Uniti non esiste cosa più sacra della privacy, e la credibilità del presidente che aveva occhi e orecchie dappertutto ne era uscita pesantemente minata."


Supposizioni, che, ci scommettiamo, troveranno poca enfasi nei giornali impegnati a complottare su reti russe pronte a minacciare la nostra democrazia e definire come fake news tutti quei siti e testate giornalistiche che, invece, sulla vicenda Occhionero andranno fino in fondo.

La Redazione

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