Studio Oxford rivela la verità sul ruolo russo nella Brexit

La Russia ha deciso il voto della Brexit. Questo ripetono ancora molto complottisti occidentali attraverso giornali di massa e social network vari. Ma anche un'indagine indipendente condotta dall'Oxford Internet Institute (istituto che fa parte dell'Università di Oxford) li ha smentiti, rivelando come non vi sia stata alcuna "significativa attività russa" legata al periodo precedente al referendum sulla "Brexit". L'analisi viene citata e ripresa dal Financial Times.

Lo scopo dei ricercatori era di rispondere alle preoccupazioni di quei politici britanni che aveva sollevato il dubbio che il referendum sull'uscita dal Regno Unito dall'UE fosse stato opera della manipolazione russa attraverso i social network.

L'analisi ha mostrato che il numero di account Twitter che pubblicavano messaggi relativi al "Brexit" era insignificante. A tal proposito, Vidya Narayanan, uno dei ricercatori del progetto, ha aggiunto la ricerca ha cercato di "raccogliere i dati da fonti molto diverse" per scoprire scoperto che un totale di 105 account Twitter relazionabili Russia hanno pubblicato un totale di 16.000 messaggi durante le due settimane precedenti il referendum in questione.

Secondo la ricerca, solo lo 0,6% dei link condivisi tramite tweet con i tag "Brexit" e che potevano essere correlati alle campagne Stay or Abandon [EU], sono stati pubblicati dai media Russi RT e Sputnik. Nello stesso periodo, su YouTube circa l'1,4% dei video sullo stesso argomento erano collegati a fonti di notizie russe. Anche Google ha reso noto di non aver trovato alcuna prova della presunta attività finanziata dalla Russia prima del referendum sulla "Brexit".



"Quello che abbiamo scoperto è che, a quanto pare, non c'è stata molta attività russa sul tema della Brexit", ha concluso Narayanan.

La scorsa settimana, anche sotto la pressione dei settori politici britannici, Facebook aveva rivelato dati sullo stesso argomento. Theresa May aveva dichiarato che la Russia rappresenterebbe, dal suo punto di vista, la principale minaccia per l'ordine mondiale, accodandosi alle accuse secondo cui la Russia, tramite l'agenzia russa IRA (Internet Research Agency), avrebbe speso ingenti somme in pubblicità sui social al fine di interferire sull'esito della campagna referendaria britannica per l'uscita dalla Ue. Ebbene questa spropositata somma con cui il governo russo avrebbe deciso l'esito referendario britannico si aggira attorno ai 0.97 centesimi di dollaro.

Dopo che in Italia i servizi segreti in audizione al Copasir hanno smontato la fake news resa virale da un articolo dell'ex vicepresidente statunitense - secondo cui i russi avrebbero interferito nella votazione referendaria del 4 dicembre scorso - il maccartismo creato dai politici che perdono le elezioni con l'aiuto delle corporazioni finanziarie inizia a sciogliersi. Ora cade la bufala "i russi hanno deciso la Brexit". Presto, molto presto altri castelli di carta verranno giù.

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